Chili di troppo? Combattili con la dieta della zuppa

Una volta, quando si faceva sera, le massaie preparavano la zuppa, ritenendo che tale ricetta avesse il potere di placare i morsi della fame.

Ora la bontà delle ricette della nonna viene confermata da uno studio opera di ricercatori britannici.

Tali scienziati sostengono che minestre e zuppe siano in grado d’ingannare la grelina, uno dei tanti ormoni che regolano la percezione della fame.

Nutrirsi con un piatto a base di verdure, accompagnandolo con uno o più bicchieri d’acqua provoca una sensazione di di pienezza per almeno due ore e questo è un segreto non troppo
segreto.

Ma, affermano gli studiosi, la “dieta della zuppa” ha effetti ben più duraturi.

Per verificare la loro teoria sul campo, i medici hanno sottoposto a tale alimentazione un nutrito gruppo di volontari, con la collaborazione della Bbc, monitorandoli tramite ecografie del tubo
digerente. In questo modo hanno potuto scoprire il trucco dell’ alimento in questione.

Quando si ingerisce qualcosa, la valvola che chiude il piloro (in fondo allo stomaco) si chiude, impedendo il passaggio dei cibi soliti ma permettendo il transito dei liquidi verso
l’intestino.

Se però i cibi solidi sono passati e mischiati con i liquidi (come avviene in zuppe e minestre) l’acqua non scivola via e riempie più a lungo lo stomaco. In questo modo, anche la
grelina è ingannata: a stomaco vuoto le cellule emettono grelina che porta con sé il la spinta a nutrirsi; ma se tale organo è pieno, niente grelina e niente morsi della
fame.

La ricerca sui rapporti tra cibo, grelina ed appetito è ancora in corso: nel 2006, ad esempio, gli scienziati dell’ americano Scripps research Centre hanno sviluppato un vaccino
capace di contrastare il fattore grelina e controllare l’appetito.

In attesa che tale farmaco raggiunga la massima efficienza, spazio alla dieta della zuppa: buona e sana (in quanto ricca di verdura).

Matteo Clerici