Celiachia, il deputato Lupo (M5S): “Conseguenza della globalizzazione e della libera industrializzazione alimentare”

La celiachia non è una condizione fisica presente da secoli in alcuni esseri umani, ma un effetto recente dell’industria alimentare.

Questa la tesi di Loredana Lupo, deputata del Movimento 5 Stelle, espressa durante un’audizione alla Camera di martedì
scorso.

Lupo ha iniziato con la richiesta alla Comunità Europea di favorire i malati di celiachia e gli intolleranti al glutine, tra cui un monitoraggio degli alimenti, per ridurre i rischi
sulla salute.

In seguito, la donna ha espresso la sua idea sulla celiachia, definita “Conseguenza della globalizzazione della libera industrializzazione alimentare”.

Per la deputata, tutto parte da una concezione di base: “Noi siamo quello che mangiamo. Raramente si pensa che questa sostanza diventerà parte di noi e che condizionerà i nostri
processi, chimici, biologici ed energetici. Se una sostanza è compatibile con la nostra natura, l’organismo l’assimilerà senza problemi e ne trarrà beneficio. Ma se quella
sostanza è incompatibile con il nostro corpo, questo resterà inquinato, faticherà per neutralizzarne gli effetti negativi e perderà energia e forza vitale”.

In questa cornice s’inserisce il glutine, “Proteina presente in alcuni cereali, un macroelemento che per anni è stato oggetto di selezione genetica volta a migliorare più le
caratteristiche tecniche che qualitative”. Perciò, se la selezione va incontro alla necessità dell’industria può risultate dannosa per il consumatore : “Se le classi
proteiche assicurano all’impasto le proprietà viscoelastiche ricercate dall’industria di trasformazione, merita di sottolineare come da tempo è noto che queste abbiano un
potenziale allergenico per l’uomo e siano responsabili dei sempre più frequenti casi di celiachia”.

Matteo Clerici