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“Casa Siviero”, un museo in sicurezza

By Redazione

Firenze – Esiste, è operativo dal 2006, un «Piano di emergenza per la messa in sicurezza delle opere d’arte in caso di alluvione» in grado di salvaguardare Casa
Siviero, il particolarissimo museo fiorentino sulle rive dell’Arno di proprietà della Regione Toscana.

La redazione del piano è stata a suo tempo coordinata dagli uffici regionali in accordo con il Comune di Firenze, la Soprintendenza al Patrimonio storico Artistico, l’Autorità di
Bacino del Fiume Arno, l’Opificio delle Pietre Dure.

Situata in Lungarno Serristori, sul lato sinistro dell’Arno (qui, nel 1966, la piena raggiunse circa 180 cm sul livello stradale), la «Casa Museo Rodolfo Siviero» è disposta
su più piani anche se le opere sono soprattutto al piano terreno e parzialmente al primo piano.
Nel Piano sono indicate le istruzioni in caso di allarme. E per ciascuna opera, oltre alla priorità, sono indicate misure, materiale, tipo di appoggio e di ancoraggio. Con il piano –
scrive nella prefazione il presidente Claudio Martini – si intende onorare il mandato morale che la Regione Toscana ha assunto accettando la donazione di Rodolfo Siviero: l’impegno a garantire
la funzione più ampia dell’opera d’arte non può essere disgiunto da quella, costante, per la sua salvaguardia.

E’ dal 1983 che, per volontà testamentaria di Rodolfo Siviero, la Regione Toscana ha la disponibilità della collezione personale di quello che è stato chiamato «lo
007 dell’arte», l’uomo di cultura a cui si deve una forte azione di recupero di opere d’arte trafugate nel periodo dell’occupazione nazista.
Oltre mille gli oggetti e le opere d’arte inventariate nella «Casa» (mobili, statue, tappeti, oggetti, sculture, dipinti). Il tempo utile per trasportare le opere al piano
superiore, n caso di alluvione, è di circa due ore: il piano individua le opere più a rischio e definisce tre livelli di priorità (alta, media. Bassa) per l’eventuale
movimentazione delle opere.

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