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Cantine Aperte: vino, territorio e cultura

Cantine Aperte: vino, territorio e cultura

By Redazione

Un fine settimana (26-27 maggio) dedicato al vino: dalla degustazione classica, alla visita dei luoghi di lavoro alla conoscenze (anche alimentare del territorio).

Questo è Cantine Aperte, capace di coinvolgere 800 aziende socie del MTV (Movimento Turismo del Vino) che accoglieranno 1,2 milioni di visitatori, con diverse offerte per le diverse
regioni. Così, in Campania ci saranno i “Calici d’Arte”, l’Umbria mette sul piatto “Uno scatto x 20”, il Veneto il “DiVin Sognar”, mentre la Sicilia è il luogo di “Ventennio di
Vini”.

Aldilà dei nomi, le strutture MTV uniranno la tradizione, vista alla cantina ed assaggio al vino, alla novità: caccia al tesoro, degustazioni al buio e giri turistici, avventurosi
se fatti con le jeep, più rilassanti se a bordo di eleganti auto d’epoca.

Tra tutte, menzione speciali per l’offerta del Piemonte.

Le sue cantine uniscono visite guidate nei nuovi vigneti biologici ed a patti del luogo, come il bollito di Moncalvo. Da non perdere poi il viaggio nelle antiche cantine, scavate nelle pareti
di tufo, del il “Crotin” di Ferraris e della “Grotta del Vino” a Cà del Bric. Più riflessivo, ma altrettanto interessante, il tour di Fontanafredda, che inizia nelle cantine
dell’Ottocento e termina nel Bosco dei Pensieri. Infine, mentre Mazzetti d’Altavilla, nel Monferrato, gioca su tempi e luoghi: il passato della barricaia ed il presente dei moderni impianti di
distillazione.

Più in generale, Cantine Aperte prosegue sulla nuova via dell’enoturismo, spartiacque tra un passato modesto ed un futuro promettente.

Se infatti una volta il turismo del vino era concentrato solo sul bere, e quindi limitato ad un pubblico di nicchia, oggi unisce il piacere del gusto alla cultura ed alla conoscenza del
territorio in prima persona. Risultato, il settore è passato da 2,5 miliardi nel 2003 a più di 5 miliardi nel 2012.

Come evidenzia Chiara Lungarotti, presidente del Movimento Turismo Vino, occorre perciò continuare sulla strada giusta e “Valorizzare i territori italiani, abbinando patrimonio
culturale, eventi di promozione, qualità della produzione enologica e turismo ambientale.

Non mancano però ombre notevoli: se allora i privati sono attivi, il pubblico mostra un colpevole disinteresse.

Accusa Giampaolo Pioli, presidente delle Città del Vino: “Il turismo enogastronomico in Italia non gode della giusta attenzione da parte del Governo, che con la “spending review” pensa
addirittura di eliminare il ministero del Turismo, già accorpato con gli Affari Regionali e lo Sport in un dipartimento senza portafoglio, quando serve più che mai una regia
nazionale che promuova il sistema turistico Italia come brand”.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:

www.movimentoturismovino.it

Matteo Clerici

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