Cancro alla prostata: ecco il nuovo test salva-vita

23 Settembre 2009
Capire, tramite un test eseguito al momento della diagnosi, di che tipo di cancro alla prostata si ha a che fare, guadagnando tempo prezioso per impostare la terapia.
Questo è quanto promette una ricerca dell’Università di Liverpool, pubblicata dal “British Journal of Cancer”.
Lo studio si basa sull’analisi di una proteina, la proteina 27 da shock temico (Hsp-27).
Analizzando circa 500 campioni di tessuto prelevato da malati, i medici britannici si sono accorti come la presenza di Hsp-27 rappresentasse un segnale affidabile per distinguere tra le forme
di cancro più aggressive e quelle a decorso più lento. Essi hanno infatti constatato come gli uomini positivi alla Hsp-27 al momento della diagnosi avevano quasi il doppio delle
probabilità’ di morire nei successivi 15 anni rispetto ai soggetti negativi.
Fino ad oggi era impossibile distinguere tra cancro alla prostata (dal decorso aggressivo, capace di uccidere in tempi rapidi) e simili tumori alla prostata (più lenti, a
mortalità limitata): questo portava spesso o ha utilizzare terapie d’urto inutili o a sottostimare il tumore, non riuscendo così a salvare il paziente.
Ora la ricerca britannica ha tutte le potenzialità per cambiare la situazione.
Al momento, gli scienziati di Liverpool sono ancora al lavoro, sia per tradurre le loro scoperte in un esame del sangue standard, da effettuare al momento della diagnosi, ed in farmaci, capaci
di bloccare i segnali di Hsp-27 e d’impedire così diffusione delle cellule tumorali.
Matteo Clerici