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Cambiamento climatico e di riconciliazione

By Redazione

Su iniziativa del presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, lunedì 5 maggio si è svolto un incontro informale, presso la sede della Commissione europea,
che ha riunito una ventina di rappresentanti a livello europeo della cristianità, del giudaismo e dell’islam.

La riunione è stata copresieduta dal presidente della Commissione europea Barroso, dal primo ministro sloveno e attuale presidente di turno del Consiglio europeo, Janez Jan?a, e dal
presidente del Parlamento europeo, Hans-Gert Pöttering. La discussione di quest’anno era incentrata su due sfide di rilievo cui l’Unione europea
deve far fronte: il cambiamento climatico e la riconciliazione.

Si trattava del quarto incontro annuale con i responsabili religiosi, e del secondo che associava i presidenti delle tre istituzioni dell’Unione. L’iniziativa era stata varata dal presidente
Barroso nel 2005.

Quest’anno il dibattito verteva sul «cambiamento climatico: una sfida etica per tutte le culture». Il presidente Barroso ha dichiarato: «Il cambiamento climatico obbliga tutti
noi a intervenire con urgenza. Ciascuna componente della società civile deve contribuire a garantire un futuro sostenibile per il nostro pianeta. Grazie all’ampiezza della loro influenza
e al ruolo che svolgono nelle nostre società, le religioni e le comunità di fede si trovano in una posizione ideale per fornire un valido contributo a mobilitare a favore di un
futuro sostenibile. Uniamoci in uno sforzo comune a dimostrazione del fatto che i fautori di uno scontro di civiltà sbagliano.»

Il presidente di turno del Consiglio europeo, Janez Jan?a, ha ribadito a sua volta: «L’ambiente ha non solo una dimensione naturale, ma anche una sacralità. Il concetto di
comunità e di lealtà tra l’uomo, la natura e il Creatore è sotteso parimenti al giudaismo, al cristianesimo e all’islam. Il cambiamento climatico ci impone di ripensare le
forme in cui l’immaginazione, la spontaneità e l’imprenditorialità vanno canalizzate per creare un mondo affrancato dalla dipendenza dei carburanti di origine fossile, eppure
più prospero e interconnesso che mai. Ciò non significa che dobbiamo rinunciare alle nostre conquiste, solo che dobbiamo ripensarle e considerarle da un punto di vista
nuovo.»

Essendo il 2008 l’anno europeo del dialogo interculturale, l’incontro ad alto livello ha rappresentato un’occasione propizia per far convergere le nostre energie anche sulla
«riconciliazione attraverso il dialogo tra le culture e tra le fedi».

Il presidente del Parlamento Pöttering ha dichiarato: «Il dialogo tra le culture costituisce un elemento essenziale per gettare ponti tra
i popoli e per una salvaguardia della pace nel rispetto reciproco. Questo dialogo contribuisce pertanto in misura rilevante anche alle relazioni dell’Unione con i paesi vicini, in particolare
nell’area mediterranea.»

I partecipanti alla riunione hanno scambiato i propri punti di vista in ordine ai due temi e concordato sul ruolo essenziale delle religioni e delle comunità di fede per affrontare le
nostre comuni sfide e per mobilitare le nostre società a favore di un futuro sostenibile. I partecipanti hanno dato prova della propria volontà e del proprio impegno a proseguire
questo dialogo importante, tra di loro e con le istituzioni europee.

All’incontro con i responsabili religiosi hanno preso parte i commissari Benita Ferrero-Waldner e Ján Figel’, oltre al vicepresidente del parlamento europeo Mario Mauro.

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