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Bruxelles: L’Italia difende ad oltranza la qualità

By Redazione

Bruxelles – La difesa ad oltranza dell’Italia in favore della politica di qualità ha segnato un punto importante al consiglio dei ministri dell’agricoltura, oggi Bruxelles: tutti
i partner europei ormai concordano sul fatto che la qualità rappresenta un elemento strategico per l’Europa.

Di fatto, il Consiglio ha sottolineato questa volontà decidendo che le frontiere europee rimarranno chiuse al pollo americano disinfettato al cloro. Una decisione raggiunta con 26 voti a
favore, tra cui quello dell’Italia, con la sola astensione del Regno Unito. Nella stessa occasione i ministri hanno anche accettato di lanciare il programma di distribuzione gratuita di frutta
e verdure nelle scuole mettendo a disposizione 90 milioni di euro: 10 saranno destinati all’Italia che, con l’aggiunta dei fondi nazionali potrà contare su un bilancio di 18 milioni.

L’accettazione della politica di qualità rappresenta il compimento di un lungo percorso considerando che solo alcuni anni partner del Nord Europa negavano la qualità
giustificandola solo dalla scelta del consumatore. Il confronto ministeriale sul libro verde lanciato dalla commissaria europea all’agricoltura Mariann Fischer Boel ha oggi permesso alla
delegazione italiana di lanciare un messaggio preciso del ministro delle Politiche agricole e alimentari Luca Zaia: ossia, estendere la politica di qualità a tutta la politica agricola
europea, anche se la punta del diamante del sistema deve restare il prodotto tipico legato al territorio.

Nell’ambito del dibattito l’Italia ha lanciato due sfide. In primo luogo rendere chiaro e stringente, nell’ambito della normativa europea, l’obbligo degli stati membri di garantire la difesa
delle denominazioni d’origine e delle indicazioni geografiche. Basti pensare alle recente sentenza della Corte di giustizia europea sul ‘Parmesan’ dove si ritiene che uno stato membro non
è tenuto ad adottare d’ufficio, sul suo territorio, i provvedimenti per sanzionare l’usurpazione delle denominazioni riconosciute dall’Ue.

La seconda sfida riguarda le denominazioni d’origine limitate, di portata locale, per le quali l’Italia suggerisce un livello di protezione a livello nazionale per evitare di ingolfare l’iter
di registrazione comunitaria. Intanto, a Natale sulle tavole degli europei continuerà a non esserci il tradizionale ‘tacchino americano’ in quanto il pollame Usa disinfettato al cloro,
al bando in Europa dal 1997, continuerà ad esserlo.

I ministri hanno infatti “respinto” la proposta della Commissione europea voluta soprattutto dal responsabile all’industria Gunter Verheughen. “Noi siamo assolutamente contrari ad una proposta
di questo tipo” aveva fatto sapere a più riprese il sottosegretario alla Salute Francesca Martini. Su questo fronte l’Europa da anni ha scelto di applicare misure igieniche rigorose
lungo tutta la catena alimentare, dalla stalla alla tavola.

Patrizia Lenzarini

Ansa.it per NEWSFOOD.com

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