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Bolzano: arrestati 16 nazi sudtirolesi per incitamento al razzismo

By Redazione

Dalle prime ore della mattina la Polizia di Stato di Bolzano è impegnata in una vasta operazione per l’esecuzione di alcune ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un nutrito
gruppo di neonazisti, tutti giovani altoatesini di lingua tedesca, alcuni dei quali minori.

L’operazione denominata «Odessa» e’ la conclusione di una complessa ed articolata attività investigativa condotta dalla digos della questura di Bolzano cha ha individuato e
disarticolato un consolidato sodalizio ai quali vengono contestati i delitti di incitamento alla discriminazione, odio e violenza, per motivi razziali, etnici e nazionali e la partecipazione ad
un gruppo che ha tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per tali motivi. In particolare gli 8 episodi di violenza (lesioni personali e intimidazioni) consumati
dai predetti sono stati posti in essere ai danni di giovani italiani e stranieri ritenuti dalle persone indagate «diversi» per motivi etnici, razziali e sociali. 16 sono gli arresti
che la Polizia di Stato di Bolzano sta eseguendo a Merano, Scena, Tirolo, Lagundo e dintorni.

L’operazione condotta dalla digos della questura di Bolzano è la conclusione di una complessa ed articolata indagine che ha individuato e disarticolato un consolidato e consistente
gruppo sudtirolese di età compresa tra i 17 e i 27 anni accusati dei delitti di incitamento alla discriminazione, odio e violenza, per motivi razziali, etnici e nazionali e la
partecipazione ad un gruppo che ha tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per tali motivi. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’inquadramento gerarchico
che si andava sviluppando all’interno del gruppo i cui vincoli «camerateschi» si rinsaldavano sistematicamente attraverso contatti quotidiani, con incontri nella zona boschiva di
Saltusio dove veniva utilizzata una costruzione in legno (sulla porta d’accesso la scritta «ein tirol») con tutte le dotazioni iconografiche tipiche della ideologia espressa dal
gruppo (drappi, emblemi nazisti inneggianti al reich tedesco, bandiere di guerra della marina tedesca, ecc.) o in incontri rituali finalizzati a consacrare l’ingresso formale nel gruppo di
nuovi affiliati che in qualche modo restavano «affascinati» da tali modalità simboliche e immaginifiche. Il gruppo era in contatto con movimenti di estrema destra attivi in
Austria, Svizzera e Germania.Nel corso dell’operazione, condotta anche con l’ausilio del reparto prevenzione crimine di Padova, sono state eseguite anche numerose perquisizioni domiciliari.

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