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Birra, contro i luoghi comuni

Birra, contro i luoghi comuni

By Redazione

L’Italia è conosciuta per essere la patria del vino. Quindi, sotto un certo punto di vista, può non stupire come la birra sia considerata un passo indietro ed oggetto di mezze
verità e leggende alimentari.

Per questo si è mossa l’italiana AssoBirra.

Gli esperti AssoBirra si sono basati su un sondaggio Doxa del marzo 2010, realizzato su un campione rappresentativo di 1000 italiani maggiorenni. Tale indagine ha mostrato come la bevanda sia
apprezzata: quasi 2/3 dei soggetti la bevono ogni tanto, mentre il 48% lo fa con regolarità. Tuttavia, a tale rapporto positivo non fa seguito la conoscenza delle sue vere
caratteristiche.

Allora, Assobirra ha deciso di smascherare qualche luogo comune.

  • La Birra è stata inventata nel Medioevo nell’Europa Settentrionale Ma la realtà e diversa, come spiega l’antropologo alimentare Sergio Grasso: “La birra nasce 50 secoli
    fa in Mesopotamia e si è diffusa prima in Egitto e poi in tutto il Mediterraneo, prima di approdare al nord”.

  • La Birra è un alcolico inferiore al vino, buona solo o (quasi) come compagna per la pizza. Contro tale pregiudizio, si schiera il dottor Andrea Ghiselli, medico nutrizionista:
    “La birra sta bene con tutto, non solo con la pizza. Il suo basso contenuto alcolico, la sua ricchezza di acqua, i suoi componenti nutritivi come minerali e malto destrine la rendono una
    scelta gustosa e leggera a pranzo o a cena, a casa o al ristorante”

  • La Birra gonfia e fa ingrassare. Al contrario: grazie alla schiuma, il drink elimina l’eccesso di anidride carbonica, in modo che questa non si depositi nello stomaco.
    Commenta Carlo Cannella, biochimico nutrizionista: “Che la birra gonfi è una leggenda metropolitana. A patto, ovviamente di non esagerare con la quantità, come fanno nel Nord
    Europa. La schiuma della birra, che si sprigiona quando la versiamo nel bicchiere, è fatta di bollicine di anidride carbonica che si sviluppano naturalmente durante la fermentazione
    dei cereali. Tra l’altro, nella maggior parte delle birre che beviamo, i lieviti responsabili della fermentazione non sono più presenti grazie al processo di filtrazione e
    pastorizzazione”.Per quanto riguarda le calorie, va notato come una birra chiara ha 33-34 kcal, le stesse di un succo di arancia e meno di un bicchiere di vino bianco (70 kcal circa) o di
    un soft drink (45 kcal circa).

  • La birra va bene solo quando fa caldo. Ci sono vari tipi di birra per varie situazioni ed occasioni. Conclude così Amleto D’Amicis, biologo nutrizionista: “Nell’immaginario
    collettivo la birra è legata alla stagione calda perché è fresca, ricca di acqua e di sali minerali, poco alcolica. Ma di birre ne esistono tante: ci sono birre chiare
    e secche, oppure fruttate, ma anche ambrate e intensamente aromatiche, rosse e dolcemente speziate, scure e cremose. Birre con profumi, aromi e consistenze capaci di accompagnare non solo
    cibi diversi, ma anche diversi momenti della giornata, come un dopo cena davanti ad un caminetto acceso in compagnia di un buon libro”.

NOTE FINALI, per approfondire:

www.birrainforma.it

http://www.birragustonaturale.it

Matteo Clerici

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