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Bergamo: progetto TIR contro la crisi del tessile

By Redazione

Bergamo – Un progetto che vede coinvolti 10 paesi europei, uniti dall’obiettivo di anticipare le crisi industriali e costruire processi di ristrutturazione, soprattutto nel
tessile e creare un mercato europeo del lavoro. Si chiama Textile Innovative Restructuring (TIR) e conta, tra i suoi partner, anche la Provincia di Bergamo.

Dettagli e obiettivi del progetto sono stati esposti questa mattina, in occasione della presentazione di TIR e di tutti i suoi partner, in un incontro nello Spazio Viterbi del Palazzo della
Provincia.
Erano presenti: Giuliano Capetti, assessore a Istruzione, Formazione e Lavoro della Provincia di Bergamo; Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Lombardia; Roberta Gagliardi, di ELFI
(ente formazione di Confartigianato); rappresentanti dei partners europei: Fundecyt (Spagna), Esci de l’Ain (Francia), National Association of Small and Medium (Bulgaria), Founfacja Polaska
(Polonia), ACTO (Portogallo), Voka (Belgio), NWRC (Gran Bretagna); rappresentanti del Cotonificio Honegger e dell’azienda Texital di Bergamo.

Il progetto TIR, di cui Confartigianato Lombardia è capofila, è finanziato dalla Commissione Europea e durerà 12 mesi. Ha un budget complessivo di 212mila euro, di cui
l’80% finanziato dai fondi comunitari.
TIR parte dalla necessità di condividere gli input e i risultati ottenuti dall’implementazione del progetto SECTOR, di cui la Provincia di Bergamo è capofila, finanziato dalla
Direzione Generale Occupazione e Affari Sociali della Commissione Europea.
Grazie al progetto T.I.R., gli studi e le ricerche sulla gestione delle crisi e le turbolenze economiche verranno prodotti per aumentare il numero e l’uso di informazioni sui sistemi nazionali
per anticipare, preparare ed accompagnare le ristrutturazioni aziendali. Grazie alla presenza di partners dei nuovi paesi entranti, TIR risulta innovativo per il monitoraggio della situazione
socio- economica, per confrontare le ristrutturazioni industriali nei paesi della «vecchia» Europa con i processi di conversione aziendali dei paesi nuovi entranti.
La partnership di progetto vede il coinvolgimento di 10 paesi europei:
1. Italia (Confartigianato Lombardia e Provincia di Bergamo),
2. Polonia (Fundacja Polaska – Varsavia),
3. Francia (ESCI de l’Ain – Bourg en Bresse),
4. Spagna (Fundecyt – Badajoz),
5. Portogallo (ACTO – Lisbona),
6. Bulgaria (NASMB – Sofia),
7. Romania (Agentia de Dezvoltare Comunitaria Impregna – Bucarest),
8. Gran Bretagna (North West Regional College – Londonderry)
9. Ungheria (Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria – Budapest)
10. Belgio (Camera di Commercio e Industria – Vilvoorde

L’assessore Giuliano Capetti ha presentato il progetto Sector, iniziato il 1° ottobre 2006 e la cui conferenza conclusiva è stata annunciata per fine marzo. L’obiettivo del progetto
è lo sviluppo di un modello per l’anticipazione e la risoluzione delle problematiche socio-ambientali, occupazionali e produttive, che interessano il comparto manifatturiero-tessile e
tessile-metallurgico in diversi contesti geografici europei.

Con Tir, il confronto tra i dieci paesi ha come obiettivo di individuare i punti comuni e gli indicatori, quale metodologia disponibile che potrà essere utilizzata per anticipare le
crisi industriali e i processi di ristrutturazione. La volontà di coinvolgere più paesi è dettata dalla convinzione che è necessario il confrontarsi con tutti i
paesi europei se si vuole trovare una soluzione e creare una sinergia comune per la creazione di un mercato europeo del lavoro.
Lo studio approfondito di ricerche nel campo della Responsabilità sociale, del Change Management e della Corporate Governance farà si che l’impatto socialmente negativo di una
crisi dia mantenuto al minimo così che la ristrutturazione avrà luogo grazie a una gestione economica e politica appropriata, promuovendo scenari per le imprese coinvolte.

Verranno realizzate tre conferenze internazionali: una a Sofia (Bulgaria), una a Bruxelles (Belgio) e una a Milano, nelle quali verranno coinvolte rappresentanze sindacali, delle imprese,
referenti istituzionali e decisori politici.
Il progetto Tir avrà un impatto diffuso e profondo sia per i paesi dell’Europa dell’Est che per quelli dell’Ovest. Da un lato, gli stakeholders dei paesi nuovi entranti potranno
usufruire delle esperienze di coloro che hanno già affrontato ristrutturazioni aziendali cogliendone gli aspetti positivi. Dall’altro, gli stakeholders dei paesi della vecchia Europa,
grazie ai contributi forniti dal progetto Sector, potranno rafforzare i punti di forza per raggiungere i risultati pianificati e sperati.

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