Beffa EMA: L’Europa e il diritto negato by Achille Colombo Clerici

22 Febbraio 2018
Milano, 22 febbraio 2018
Interessante articolo dell’Avv. Achille Colombo Clerici sull’ultimo diritto calpestato ai danni dell’italia.
Proprio oggi il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani ha scritto una lettera al presidente lussemburghese della Commissione europea Jean-Claude Juncker chiedendogli la documentazione completa sul caso EMA. Avremo un riscontro? Nel caso di evidenti operazioni poco chiare … a chi potremo rivolgerci per ottenere Giustizia?
(Nota redazione Newsfood.com)
QN IL GIORNO del 22 febbraio 2018 pag. 16 “L’Europa e il diritto negato” di Achille Colombo Clerici
di Achille Colombo Clerici
In questa Unione Europea ci sono stati membri di serie A e stati membri di serie B. Sarebbe una burletta, se non fosse cosa tragica.
Consideriamo la tutela in sede penale.
Ricorriamo ad un esempio sommario. La Chiesa Cattolica, con il suo stato, possiede una sovranita’ territoriale e gode, per le sedi dislocate in territori esteri, della extraterritorialita’. Cio’ significa, in linea di principio, che si applica la giurisdizione penale canonica. C’e’ uno stato.
Nell’ordinamento di quello stato c’e’ un diritto penale, e ci sono tribunali penali propri.
Nell’ Unione Europea non c’e’ nulla di tutto cio’. Ne’ sovranita’ territoriale, ne’ extraterritorialita’; eccezion fatta per l’immunita’ relativa ai fatti e alle opinioni espresse dagli esponenti nell’esercizio delle proprie funzioni.
Essa non e’, ne’ uno stato, ne’ una federazione di stati: anzi, guai a parlarne.
Di conseguenza, il territorio dove insistono le sedi istituzionali, le agenzie europee, gli uffici decentrati, ricade sotto la giurisdizione penale dello stato che li ospita. Cioe’ e’ territorio francese, belga, lussemburghese, olandese, tedesco.
Si tratta di un assurdo dalle gravissime conseguenze discriminatorie.
Per un fatto penale – ad esempio un’azione o una omissione dolosa nella formazione di un dossier – commesso in sede ai danni dell’Italia da un rappresentante o da un funzionario europeo (a condizione che lo stesso non metta piede in Italia) la giurisdizione penale e’ quella del luogo ove trovasi la sede stessa, anche ai semplici fini indagatori. E sappiamo che queste sedi sono tutte in paesi stranieri. Non una in Italia: tranne due striminzite agenzie e qualche ufficio di rappresentanza.
Solo se parte della condotta o dell’evento si e’ svolta in Italia, c’e’ una qualche possibilita’ di attivarsi da parte del giudice penale del nostro Paese.
Che succede poi se il fatto fosse commesso all’estero da un funzionario di nazionalita’ inglese ?
Ci rivolgiamo ai magistrati di sua Maesta’ la Regina Elisabetta ?
Che mi si dice ? I duemila funzionari inglesi stanno naturalizzandosi belgi per mantenere il posto ?
Ma, suvvia, questo e’ un altro discorso.
Redazione Newsfood.com
Artiocolo pubblicato su autorizzazione dell’autore