Chi è Antonio Batani, il re degli albergatori romagnoli; non conta più gli anni… compie le Stelle

21 Novembre 2019
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Grand Hotel Rimini, mercoledì 6 giugno 2012
Chissà quante volte Antonio Batani, “Tonino” per gli amici, sarà passato davanti al Grand Hotel Rimini -quello che ha segnato un’poca, quello del grande Maestro Federico Fellini- quante volte si sarà detto:-“Quello, un giorno sarà mio!”
Un sogno che sembrava irrealizzabile ma che si è avverato nel 2007, dopo tanto tanto lavoro, con passione, pazienza e caparbia… e il senso dell’accoglienza insito nel dna di Famiglia.
CHI E’ ANTONIO BATANI
Antonio Batani, nasce a Bagno di Romagna nel 1936; è un romagnolo verace come Tonino Guerra, come Fellini che forse non ha mai lasciato del tutto la sua “315”, oggi Sala Fellini.
La sua “presenza” aleggia ancora e nessuno si stupirebbe se dovesse comparire all’improvviso! Forse è proprio il grande Maestro che ha scelto Tonino per far rinascere il Grand Hotel della sua Giulietta.
Bagno di Romagna è un comune dell’entroterra cesenate, Tonino è terzo di sei fratelli, il padre Sante trova lavoro in una cooperativa di muratori e con la famiglia si sposta a Cervia nel 1950, presto, poco più che quattordicenne, coglie l’occasione di trasferirsi in Svizzera. Là, nel Cantone dei Grigioni, risiedeva già una famiglia originaria di Bagno di Romagna, che aveva fatto fortuna nel settore edile.
Trova subito lavoro come cameriere in un hotel a Saint Moritz che è gestore anche del buffet della stazione da cui parte il trenino, che trasporta i turisti nella località sciistica.
Essendo affollato di vip, il buffet aveva servizi di prima categoria e il giovane Batani, proprio qui. Dopo sei anni, il padre, notando lo sviluppo turistico delle località adriatiche, lo consiglia di ritornare in Patria, per mettersi in proprio.
Nel 1957, giovane ventunenne, ma con una qualificata esperienza alle spalle, Tonino inizia la sua attività imprenditoriale. Prende in affitto la pensioncina “Delia”. Una modesta struttura a due stelle con sedici camere in tutto, ma l’ambiente è familiare, pulito, si mangia bene e, soprattutto, si spende poco.
Il lavoro impegna l’intera famiglia. Mamma Paola in cucina, le due sorelle si occupano delle pulizie, Tonino e il padre Sante servono a tavola.
Per cinque anni, il giovane Batani, frequenta anche la scuola alberghiera, dove affina le sue doti e competenze in materia di gastronomia, specializzandosi nei menu a base di pesce.
Lavoro, studio e cucina sono la sua vita ma gli ormoni bollono e Tonino ha anche altri pensieri per la testa. Al bureau c’è una ragazzina, Luciana Perugini, originaria di Meldola, nel forlivese, che con la sua grazia e il suo fascino riesce a “mettergli le briglie” e nel ’67 si sposano.
E’ il momento del boom, gli affari vanno bene, la pensione Delia sta diventando stretta e il piccolo imprenditore comincia a guardarsi attorno. Acquista un terreno verso la zona di Pinarella e costruisce la Pensione Batani, due stelle con 32 stanze.
La struttura, però, non è in una posizione in primo piano e Tonino non è soddisfatto. Per i suoi clienti, lui vuole il lungomare e la vista dell’Adriatico. E’ un’ossessione che lo perseguita finchè non prende la decisione di vendere la pensione e comprare l’Hotel Universal, cinquanta stanze, in Viale Grazia Deledda.
A questo punto Tonino scopre la “vocazione” per il mattone e la sua anima di illuminato albergatore. Acquista l’hotel a fianco, il Beau Rivage, compra due pensioni, Niagara e Barbara, che stanno alle spalle degli alberghi, quindi rade al suolo i quattro stabili e ne costruisce uno solo, elegante, modernissimo, con tutti i comfort: il quattro stelle Hotel Universal, con 120 stanze.
In realtà è questo il vero inizio dell’attività imprenditoriale di Batani nel settore turistico. Prende in gestione l’Hotel Diplomatic, ma la località di suo interesse e che costituisce l’oggetto del desiderio è Milano Marittima, dove ci sono più Milanesi, dove “girano più soldi”. Si accorge, infatti, che là un albergo di pari categoria all’Universal spunta prezzi più alti. Stesso mare, stesso comune, una distanza di poche centinaia di metri, ma differenze abissali tra le due località, divise dal porto canale.
E’ il primo grande passo, prende in affitto nel 1983 l’Hotel Gallia, un quattro stelle da 120 camere (lo acquisterà, poi, 16 anni dopo).
La famiglia cresce. Nel 1968 nasce Gianni, poi Cristina nel 1972 e Paola nel 1978, oggi tutti impegnati a seguire la strada paterna.
Papà Tonino è sempre sulla breccia. Nel 1989 di fronte allo sconforto dei suoi colleghi albergatori che, per la presenza della mucillaggine sono convinti che il mare “non tiri più”, Tonino compra l’Hotel Aurelia, uno degli alberghi più belli della zona: 108 stanze aperto tutto l’anno.
Prende in affitto l’Hotel Doge di 86 stanze ed il prestigioso Mare e Pineta, il primo albergo costruito a Milano Marittima, 160 stanze, 10 campi da tennis, spiaggia privata, meta di tutti i vip.
A conferma che nel suo dna c’è il mattone, compra ad Acquapartita, il paese della madre, 800 metri di altezza nei pressi di Bagno di Romagna, una trentina di ettari di terreno, con molto bosco e addirittura un laghetto.
Qui costruisce, alla fine degli anni ’90, l’Hotel Miramonti, 62 stanze, quattro stelle, aperto nove mesi l’anno. Frenetica attività imprenditoriale che da sola però non giustifica il successo. Batani, infatti, ha una sua filosofia vincente. “Ogni albergo è una famiglia” e dai suoi dipendenti, i migliori in assoluto in ogni campo -dalla ristorazione, al servizio in sala- ottiene quanto desidera, perché offre loro ciò che si aspettano. La sua presenza è frequente presso ogni albergo. Durante la stagione estiva viaggia, senza sosta, a bordo del suo pulmino, per seguire di persona ogni hotel, con puntate in cucina dove discute, con gli chef, menu e ricette. Compra carne e pesce, ma la verdura e la frutta (biologica al 95%) provengono dalla sua azienda agricola di una quindicina di ettari, pochi chilometri nell’entroterra.
Tutto bene, ma mancava il tocco di gran classe che si concretizzerà con l’acquisto di un albergo in centro a Milano Marittima.
Immediata la demolizione e la costruzione del Palace Hotel, 130 stanze, nel 2005, all’epoca unico cinque stelle costruito sulla Riviera adriatica negli ultimi 50 anni. Il Palace Hotel ha piscina, idromassaggio, beauty farm, sale congressi, parcheggio sotterraneo, quanto di meglio si può cercare per funzionalità ed estetica. D’altra parte, sostiene Batani, per rimanere al passo con le richieste di clienti sempre più esigenti, “gli hotels vanno demoliti e costruiti, con i rattoppi si va poco lontano”.
L’attività imprenditoriale di Batani, però, non finisce qui.
Nel 2006, perfeziona l’acquisto, a Cesenatico, della ex Colonia Veronese, un grandioso complesso sul mare a poche decine di metri dal porto canale in posizione strategica. Il progetto edilizio di ristrutturazione, in fase di avanzata elaborazione, prevede la realizzazione di un albergo a cinque stelle extralusso, dotato di 80 camere e 20 suite, sala congressi con 500 posti e sale collaterali, un ristorante e una zona fitness-benessere. A tutto ciò si aggiunge anche la concessione demaniale marittima, su un tratto di spiaggia di 4.500 metri quadrati.
Nel 2007, con l’acquisto del Grand Hotel Rimini, Tonino ha ricevuto lo scettro di Re degli albergatori della Riviera Romagnola e festeggiato il suo settantunesimo compleanno, con la prossima attivazione della imponente struttura alberghiera a Cesenatico …compirà 44 Stelle. Auguri Tonino!
Giuseppe Danielli
Direttore Newsfood.com
NOTE:
Oggi è titolare della Select Hotels Collection catena alberghiera che vanta undici alberghi.
Gli inglesi lo definirebbero un “tycoon”, i nostri economisti un manager, ma Antonio Batani, preferisce definirsi “imprenditore” nel settore turistico, con, in più, la passione per il mattone e la ferrea determinazione di raggiungere quanto di meglio la professione consente. In questa ottica si comprende la grande soddisfazione di Batani per aver perfezionato, dopo un inseguimento durato tre anni, l’acquisto del Grand Hotel Rimini, autentica icona mondiale del turismo italiano. A capo di Select Hotels Collection, una catena che vanta oggi undici alberghi (due a cinque stelle, sette a quattro, i rimanenti a tre) con quasi 850 dipendenti di cui circa oltre 200 provenienti da paesi stranieri, Batani è il classico romagnolo, tenace al limite della testardaggine, in continuo movimento fino a quando non ha raggiunto l’obiettivo cui mira. Dopo di che non c’è riposo, ma altre mete da inseguire. Tipo semplice, disponibile, pronto alla battuta in dialetto, Tonino (così è conosciuto da clienti e amici) è una persona che non ama la ribalta, pur comparendo ritratto in foto assieme al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e a tanti altri vip, abituali frequentatori dei suoi hotels. “La mia è una storia come tante” sostiene l’imprenditore, anche se la realtà testimonia quanto di suo abbia messo Batani nella scalata al successo.
Intervista video di Giuseppe Danielli
Direttore Newsfood.com
Articolo del 2012 ottimizzato seo in data 21/11/2019