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Alimentazione, Parlamento UE: «meno pubblicità, più frutta e verdura»

By Redazione

BRUXELLES – Il Parlamento europeo (PE) ha adottato oggi la relazione di Frédérique RIES (ALDE, Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa) che prevede campagne
di informazione, etichette chiare sugli alimenti, rilancio del consumo di frutta e verdura, progetti di ricerca, educativi e sportivi.

Ma anche cibi biologici nelle mense scolastiche e modifica o adozione di norme che incidono sulla salute, come quelle in materia di pubblicità sugli alimenti destinati ai bambini.

Norme più restrittive in materia di pubblicità
Il PE condanna la frequenza e l’intensità delle campagne televisive pubblicitarie e promozionali per alimenti destinati esclusivamente ai bambini e sottolinea che tali pratiche
commerciali «non favoriscono abitudini alimentari sane e andrebbero quindi regolamentate a livello comunitario modificando la direttiva Televisione senza frontiere».
Il Parlamento, inoltre, invita la Commissione a definire – nell’ambito della Piattaforma d’azione europea sulla dieta, l’attività fisica e la salute – impegni volontari o autoregolatori
che pongano fine alla pubblicità di alimenti con un elevato tenore di grassi, zuccheri e sale destinati ai bambini ma, «qualora tale autoregolazione non apporti cambiamenti»,
dovrebbe presentare proposte legislative.

Ciò vale anche per le nuove forme di pubblicità destinata ai bambini, come l’invio di messaggi a telefoni cellulari, giochi on-line e sponsorizzazione su terreni da gioco. A
termine, i deputati auspicano che si giunga a un gentleman agreement fra la Commissione e le industrie dei media europei che preveda, per i prodotti destinati ai bambini, un’informazione
obbligatoria nei diversi mezzi mediatici (televisione, cinema, Internet e videogiochi) consistente in messaggi sanitari e ludici volti a sensibilizzare i giovani europei all’importanza della
pratica sportiva e al consumo di frutta e verdura per mantenersi in salute.
Il Parlamento ha rinunciato a chiedere l’introduzione di controlli in tutta la Comunità per limitare la pubblicità televisiva di alimenti di questo tipo nelle fasce orarie in cui
molti bambini guardano la televisione.

Migliorare i prodotti e le etichette
I deputati ritengono che l’etichettatura nutrizionale dei prodotti alimentari deve essere urgentemente rivista per includervi, come minimo, la richiesta di indicare la presenza e la
quantità di sostanze nutritive e la natura dei grassi. Il Parlamento, inoltre, invita la Commissione a elaborare e introdurre un sistema comunitario di etichettatura di indicazioni
nutrizionali sulla parte anteriore della confezione, rilevando che un messaggio coerente ai consumatori richiede un certo grado di armonizzazione in questo ambito e che tali messaggi devono
avere una base scientifica.

Educazione alimentare precoce. Cibi biologici nelle mense scolastiche
Il Parlamento ritiene che si debba prestare un’attenzione particolare all’infanzia e incoraggia quindi gli Stati membri a introdurre l’educazione in materia di alimentazione e salute fin dalla
più giovane età. Inoltre chidono agli Stati membri di stanziare fondi sufficienti per la ristorazione nelle scuole, in modo da consentire alle mense scolastiche «di servire
pasti appena cucinati, preferibilmente con prodotti biologici o provenienti da colture regionali». Ma non solo, gli Stati membri sono anche incoraggiati a garantire che i bambini
dispongano di strutture adeguate per esercitare attività sportive e fisiche a scuola.

Contro zelo eccessivo
Il Parlamento sottolinea «il rischio rappresentato da uno zelo eccessivo» per quanto concerne la lotta all’obesità e, in proposito, ritiene che i buoni esempi debbano essere
dati ai bambini e agli adolescenti che sono sensibili alle pressioni dei coetanei, «onde evitare ulteriori disordini dell’alimentazione, come l’anoressia nervosa e la bulimia». In
tale contesto, è quindi precisato, i professionisti del settore sanitario devono avere un ruolo importante nel promuovere i benefici che una dieta equilibrata e un’attività fisica
regolare possono avere per la salute e nell’individuare eventuali rischi. Gli Stati membri sono quindi invitati a promuovere la professione del nutrizionista mediante il reciproco
riconoscimento delle qualifiche professionali e la definizione delle condizioni di accesso a tale professione e garantendo una formazione professionale scientifica.

Rilanciare il consumo di frutta e verdura, no alla fat tax
Di fronte al calo del tenore nutritivo di frutta e verdura prodotte in Europa, inoltre, chiede alla Commissione e al Consiglio di adottare le misure necessarie, nell’ambito della revisione
della politica agricola comunitaria nel 2008, in modo da considerare il valore nutritivo degli alimenti un criterio importante. Il Parlamento chiede alla Commissione di controllare
rigorosamente che le sovvenzioni europee concesse ad alcuni settori industriali «non servano in alcun caso a finanziare campagne promozionali che presentino in una luce favorevole
prodotti altamente calorici»
. D’altra parte, i deputati si dicono convinti che una politica di incentivi (che preveda la riduzione dei prezzi, alleggerimento fiscale e altri tipi di sovvenzioni( sia preferibile ad un
sistema di tassazione maggiorata dei prodotti calorici (fat tax) che, in ultima analisi, «penalizzerebbe le famiglie europee a più basso reddito».

Integrare l’alimentazione e l’attività fisica nelle altre politiche comunitarie
I deputati ciedono poi che, nell’ambito del settimo Programma quadro di Ricerca e sviluppo, la lotta contro l’obesità continui non solo a beneficiare della cooperazione transnazionale
tra ricercatori nel settore tematico dell’alimentazione, dell’agricoltura e della biotecnologia, ma possa anche essere oggetto di una ricerca comune a più discipline.

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