Al viaggiator della via del sale non far saper che al lago del Brugneto l’oste che mesce il vino l’era un brigante

7 Settembre 2009
Situato all’interno del Parco Regionale Monte Antola, nei comuni di Propata, Torriglia e Rondanina, il lago del Brugneto è un bacino artificiale
costruito nel 1959. Lo si raggiunge da Genova o da Piacenza percorrendo la S.S.45 della Val Trebbia fino a Torriglia: da qui si devia lungo la Strada Provinciale per S. Maria del Porto – Diga del
Brugneto.
Un clima fresco e umido caratterizza il luogo ideale per escursioni autunnali, quando le rive del Brugneto si tingono magicamente di rosso. Il lago merita di essere visitato anche per la flora
e la fauna che lo circondano.
L’incantevole Lago del Brugneto è di fatto una tra le più frequentate attrazioni turistiche della Val Trebbia. Esistono infatti diversi sentieri tracciati che permettono di
effettuare la circonvallazione a pochi metri dall’acqua, immersi in un ambiente veramente rilassante e suggestivo.
Da visitare altresì le mura della diga, struttura sorta negli anni sessanta per approvvigionare di scorte idriche le provincia di Genova e Piacenza. La vista degli scivoli di scarico
è davvero emozionante. Ancora presente nei dintorni del lago qualche raro relitto di antichissima tradizione edificatoria: “le Case Celtiche”, dal tetto di paglia delimitato da due
pareti di pietra disposte a “gradoni”.
Nelle vicinanze di Bavastri poi il sentiero utilizza parzialmente un tratto ancora ben conservato dell’Antica Via del sale, che da Recco attraverso Torriglia conduceva alle Valli Borbera,
Stafforà, Tidone, lungo i crinali del Monte Carmo, Monte Cavalmurone e Monte Lesima.
Restano intatti lungo il percorso un antico mulino e due ponti in pietra che s’inarcano su un vivace ruscello, incuneato in profondi pozzi scavati nel corso dei secoli. Non resta invece ormai
che il ricordo e poche pietre delle fondamenta del villaggio dei Frinti e del Molino et Osteria Camerale del Brigneto, sfondo delle orride gesta dei banditi che durante il ‘600 infestavano
queste zone.
Claudio Arzani
Nato il 14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d’Arda, quell’era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza.
Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tutt’altro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica.
Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non
per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog.
Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.