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Acqua e ricorrenze, ADUC: «quante chiacchere! Lettera alla Regione Lazio»

By Redazione

Roma – Il 22 marzo sarà la giornata mondiale dell’acqua, ci saranno convegni, appelli, dichiarazioni e quant’altro, il giorno dopo e’ altro giorno e tutto sarà
messo nel dimenticatoio in attesa del 22 marzo 2009, la Fao ha calcolato che su 5000 chilometri cubi di acqua consumati nel mondo, circa 3500 vanno all’agricoltura, 1000 circa all’industria e
circa 200 agli usi civili.

Dunque il maggior consumo e’ quello agricolo, circa il 70%, e in questo settore si dovrebbero sfruttare sistemi di irrigazione piu’ razionali. Nell’Emilia Romagna, si sperimentano e utilizzano
diffusamente tecnologie di irrigazione avanzate che consentono agli agricoltori di ricevere, anche via sms, un messaggio su quanto e quando irrigare, in relazione a precipitazioni e condizioni
del terreno; nel Lazio proseguono le pratiche dell’irrigazione a scorrimento e a sommersione, le più dispendiose in termini di spreco della risorsa. In questo caso basterebbe copiare.
Sarebbe sufficiente trasportare l’esperienza emiliano-romagnola nel Lazio per dare un incentivo verso l’innovazione in agricoltura e nelle pratiche irrigue. Per questo sollecitiamo al
presidente della Regione, Piero Marrazzo, e all’assessore all’Agricoltura, Daniela Valentini, un incontro bilaterale con le strutture dell’Emilia Lazio. Si possono promuovere bandi e finanziare
la rottamazione dei vecchi sistemi irrigui per sostituirli con tecnologie avanzate che oggi comunemente vengono utilizzate in gran parte dell’area mediterranea.

E’ possibile che si parli di tutto questo solo durante le inevitabili emergenze? Non sarebbe opera di governo, di progetto, di pianificazione e programmazione (compiti principali delle
Regioni), cominciare seriamente ad occuparsene in un ottica di medio e lungo periodo? Lo stiamo denunciando e proponendo ormai da anni, inascoltati: occorre riformare radicalmente la politica
agraria a cominciare dal settore irriguo. E per farlo sono necessari finanziamenti e volontà politiche che attualmente purtroppo non ci sono, a parte l’eccezione recente dell’Emilia
Romagna.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc.

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