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Abruzzo, Caramanico: «l'orso come sviluppo no inibizione»

By Redazione

L’Aquila, 16 Ottobre 2007 – La Regione sta lavorando per individuare responsabili e movente della morte dell’orso Bernardo, ma sta altresì dotandosi di strumenti necessari che
consentano di coniugare sviluppo economico e tutela ambientale. E’ quanto emerso nel pomeriggio a Palazzo Centi, all’Aquila, nell’incontro convocato dall’assessore all’Ambiente, Franco
Caramanico, per ufficializzare la firma di una nuova intesa tra Regione ed enti parco.

La stessa che era mancata nella precedente stesura del Quadro di riferimento regionale, portando all’annullamento della delibera di approvazione. L’incontro di oggi segue quello di ieri con il
Tavolo del Patom (Patto azione tutela orso morsicano), nato circa un anno e mezzo fa, su iniziativa del Ministero e con il concorso delle regioni Abruzzo, Lazio, Molise e Marche, i relativi
parchi e riserve naturali, l’Università di Roma La Sapienza e la Forestale.

«Come regione capofila abbiamo espresso la necessità di capire fino in fondo il motivo del decesso dell’orso Bernardo – ha detto l’assessore Caramanico – Perché colpire
proprio il simbolo della coesione tra popolazione e sviluppo economico? Risultati certi sui metodi usati da quelli che chiamo ‘terroristi politici’ per recare morte ancora non ce ne sono. La
pista più accredita è quella dell’avvelenamento da pesticidi. Ecco – ha aggiunto Caramanico – col tavolo Patom stiamo vedendo come affrontare anche il problema legato alla
commercializzazione incontrollata di tali prodotti». L’assessore ha sottolineato l’importanza delle istituzioni di «creare un clima di simpatia, una cultura tale che l’orso venga
considerato una risorsa, non una inibizione». «Per questo – ha ribadito Caramanico – la Regione è da tempo impegnata a portare avanti uno sviluppo compensativo del
territorio, sopperendo laddove non è consentito l’impianto di pale eoliche con iniziative di sviluppo turistico-ambientale altrettanto remunerative». Con la segreteria tecnica del
Patom si sta provvedendo alla definizione di linee guida che regolino vendita e utilizzo di sostanze nocive ma anche corrette forme di gestione zootecnica. Finora, tuttavia, le azioni della
Regione non erano regolate da una strumento normativo agile ed efficace. Di qui la necessità di dotarsi di un Quadro di riferimento regionale in grado di coinvolgere tutti i
protagonisti: l’amministrazione regionale, gli enti parco, province e comuni, singole popolazioni.

L’incontro di oggi, al quale hanno preso parte tra gli altri i responsabili dei tre parchi nazionali e del parco regionale Velino-Sirente, il direttore del Servizio ambiente e parchi della
Regione, Antonio Sorgi, ed il dirigente architetto Francesco D’Ascanio è servito soprattutto a questo. A creare una nuova forma di collaborazione, di sinergia tra l’istituzione e chi
gestisce di fatto l’ambiente. «Nella concertazione con i Comuni – ha spiegato Sorgi – abbiamo trovato molta sensibilità, ma è necessario insistere sulla compensazione
territoriale promuovendo investimenti anche da parte del Cipe. E’ altrettanto necessario intervenire sulle biodiversità con progetti diversificati. Penso ad esempio alla messa in
sicurezza della tratta ferroviaria Sulmona-L’Aquila che ha visto morire tanti splendidi esemplari di plantigradi». Sorgi ha anche spiegato la storia della mancanza di una adeguata
legislazione in materia: «C’era stata la definizione di un’intesa quadro approvata nel 2000 contestata davanti al Tar ed al Consiglio di Stato a causa di questioni discordanti con i
gestori dei parchi. Da allora gli interventi effettuati in tema di ambiente non sono stati affatto organici. Con la firma di oggi noi riproponiamo quel QRR ma studiato, integrato, concertato
con i parchi secondo una visione molto più ampia. Un QRR che individua percorsi da seguire congiuntamente come Ape, viabilità, aree protette e tanto altro». La riunione di
oggi è servita anche per lanciare l’idea di un Coordinamento regionale Federparchi per l’Abruzzo che dovrebbe riunire tutti quei soggetti deputati alla tutela dell’ambiente. Da palazzo
Centi è stato lanciato l’appello affinché Comuni ed altri organismi si facciano avanti con adesioni, proposte e suggerimenti.

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