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“Abissi”, lo spumante che dà l’ebbrezza di profondità- il recupero dal mare

“Abissi”, lo spumante che dà l’ebbrezza di profondità- il recupero dal mare

By Redazione

Riviera Ligure di Levante, mercoledì, 28 luglio 2012

Oggi si va a pesca di Spumante con il supporto delle Capitanerie di Porto di Portofino e Santa Margherita Ligure!

Sì, oggi si parte col barcone “Messico” per recuperare le 13.000 bottiglie di spumante dopo il loro lungo sonno durato più di un anno, nel mare di Portofino.

Abissi: questo è il suo nome, da una geniale idea del titolare dell’Azienda vinicola Bisson di Chiavari Piero Lugano, che partendo da un suggerimento di sua figlia Marta, decide
di realizzare questo suo sogno.

L’idea è quella di portare le sue bottiglie in una “cantina” speciale,  in mare su un fondale che raggiunge oltre i 60 mt. di profondità, e lasciarle riposare per circa 13
mesi.

Il luogo scelto è la Riserva Marina di Portofino, vera perla della Liguria, meta del turismo internazionale d’elite.

L’ambiente è perfetto: 15 gradi di temperatura costante, nessuna corrente d’aria, penombra, correnti che “cullano” le bottiglie solleticando i sedimenti che vanno ad arricchire lo
spumante di profumi e struttura. Il remuage, manuale e periodico, viene eseguito da parte di un sub come si fà per i un grandi champagne nelle cantine di Reims.

Infine il valore aggiunto del vissuto in mare, testimoniato tracce lasciare dalle alghe, dai crostacei, dalle stelle marine che dà alla bottiglia una caratteristica unica nel suo genere.

Le operazioni di immersione, emersione e i sopraluoghi, sono eseguiti valutando bene i rischi, con perizia e con l’impiego di apparecchiature adeguate.

Infatti, non sempre è possibile effettuare queste operazioni, perché il mare deve essere calmo, deve comportare la massima sicurezza per permettere all’imbarcazione di svolgere il
suo compito, ecco perché a tutte le difficoltà che comporta creare questo prelibato nettare degli Dei bisogna aggiungere la pazienza e la speranza che il tempo ti sia favorevole.

Se si pensa a tutto il lavoro e i sacrifici che ha comportato produrre questo ‘’Brut”, si capisce il perché del suo prezzo ancora troppo basso per l’importanza e le caratteristiche
uniche che rappresenta agli occhi dei veri intenditori.

Prosit e lunga vita a questa prelibata eccellenza venuta dagli abissi del mare.

Piero Lugano: -“La produzione nasce dalla preparazione di un vino base con uve autoctone: Bianchetta Genovese del Levante Ligure e Vermentino.
Le bottiglie vengono ingabbiate in contenitori metallici a griglia di un metro cubo circa e calate nell’area del parco marino di Portofino ad una profondità di 60 metri, dove abbiamo la
penombra, la temperatura costante di 15 gradi centigradi, la pressione di 6 atmosfere e la assoluta assenza di ossigeno permette una ermeticità totale che ancora oggi in una
cantina  è irrealizzabile”.
L’obiettivo è la realizzazione di un prodotto legato alla cultura e alla cucina marinara del territorio. Il prodotto si distingue per l’assenza di interventi durante la sboccatura:
nessuna aggiunta di sostanze che possono modificare l’essenza del vino base, con i sali minerali che derivano dalle uve coltivate in prossimità del mare.
L’assenza totale di ossigeno, la contropressione e la presenza delle correnti (che crea una sorta di remuage naturale) sono sicuramente una caratteristica unica ed un valore aggiunto di questo
spumante degli abissi. 
Siamo all’inizio di un’avventura che potrebbe portarci a scoprire un tesoro lontano Ventimila leghe”.

Dopo il recupero un cincin sotto il sole con le “bollicine del Capitano Nemo” di Piero Lugano.

Ulteriori info:

BISSON
Corso Gianelli,28
16043 Chiavari (Genova)
Web: www.bissonvini.it

 

Tommaso Chiarella

Presidente Premio Internazionale Excellence

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