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A Wine Show (Torino 24 – 26 ottobre) il Brasile si svela al mondo come Paese produttore di vino

A Wine Show (Torino 24 – 26 ottobre) il Brasile si svela al mondo come Paese produttore di vino

By Redazione

Non solo il trionfante calcio “bailado”: il Brasile si svela al mondo anche come Paese produttore di vino. E se tra Brasile e Italia da sempre c’è grande rivalità calcistica, il
nettare di Bacco sembra unire i due Paesi, visto che quasi tutti dei produttori carioca sono di origini italiane.

Una produzione ancora piccola nei numeri, con 3,2 milioni di ettolitri prodotti nel 2009, ma sempre più apprezzata per la crescita qualitativa, come dimostra il successo della degustazione
di vini brasiliani organizzata dalla Fisar, e da Ibravin, “Istituto brasileiro do vinho”, a Wine Show (www.wineshow.it), a Torino fino al 26 ottobre (aperto al pubblico, ingresso 10 euro), evento
dedicato a tutti gli eno-appassionati italiani, organizzato da Lingotto Fiere-gruppo GL events Italia.

“Da 10 anni in Brasile – ha detto Roberto Rabachino, delegato di Torino della Fisar – c’è un movimento di cultura enologica che sta venendo fuori in maniera prepotente. Il vino brasiliano
può competere con i grandi vini del mondo con la stessa dignità. Ci sono alcune eccellenze, che vengono soprattutto dal Rio Grande do Sul (dove viene coltivato oltre il 50% degli
87.792 ettari di vigna brasiliani), nel sud del Brasile, e in particolare dalla “Vale dos Vinhedos” (prima Indicazione Geografica Brasiliana riconosciuta dal Wto)”. La produzione brasiliana
è tutta da vitigni internazionali, perché il Brasile non ha vitigni autoctoni, quindi soprattutto Merlot e Cabernet per i rossi e Chardonnay per i bianchi. Ma il tratto distintivo
è un gusto “massiu”, come lo chiamano i brasiliani, ovvero morbido, rotondo, che avvolge la bocca e deve lasciare “un sorriso sulle labbra”.

Che il vino brasiliano sia sempre più apprezzato lo dimostrano anche i numeri: il valore delle esportazioni negli Stati Uniti, quarto mercato per il vino carioca, è triplicato negli
ultimi 3 anni, passando da 1.500.000 dollari nel 2006, a 4.600.000 dollari nel 2008.

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