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25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne

By Redazione

E’ straniera, ha 35 anni e figli minori, subisce violenza tra le mura domestiche, è l’identikit medio della donna maltrattata in Emilia-Romagna, così come emerge dal volume nato
dall’elaborazione del monitoraggio regionale dei dati di accoglienza delle Case delle donne, dei Centri antiviolenza e degli altri soggetti pubblici e privati che hanno accolto donne che hanno
subito violenza nel 2005.

In vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si presenta il volume nel corso del seminario «Scegliere la libertà: affrontare la violenza«
in programmma venerdì 23 novembre.
Il seminario, organizzato dall’assessorato regionale alle Politiche sociali si tiene nella sala polivalente della Regione (viale Aldo Moro 50, Bologna) e sarà aperto dall’assessore Anna
Maria Dapporto a partire dalle 9.30.
La ricerca, finanziata dalla Regione e curata dall’associazione «Casa delle donne per non subire violenza«, dopo una prima parte dedicata all’elaborazione dei dati di accoglienza
approfondisce ed elabora i temi propri dei percorsi di uscita dalla violenza, delle pratiche di intervento sociale ed i percorsi giurisdizionali, fra cui anche la responsabilità civile
nelle violenze entro le relazioni di intimità e la violenza assistita intrafamiliare.
Da una prima elaborazione dei dati risulta che nel corso del 2005 sono state accolte e/o ospitate in totale 1.419 donne, fra cui 531 straniere, di una fascia d’età prevalente compresa
fra i 30 e i 39 anni. L’80% delle donne accolte ha figli, in grande maggioranza minorenni e le violenze subite dalle donne accolte sono prevalentemente domestiche. Nel maltrattamento
intervengono diverse forme di violenza: di carattere psicologico come insulti, denigrazioni e varie forme di limitazione della libertà personale, violenze fisiche come schiaffi, pugni,
calci e tentativi di omicidio, violenze economiche come controllo del salario e impedimento a cercare un lavoro, aggressioni o molestie sessuali fino allo stupro. I percorsi di uscita dalla
violenza sono spesso difficili, sia a causa dei comportamenti persecutori del partner (o ex tale), sia per le difficoltà materiali in cui spesso versano le vittime.

L’impegno della Regione per contrastare la violenza alle donne la Regione Emilia-Romagna ha sviluppato nel corso degli anni interventi afferenti a diversi ambiti:
– la Presidenza della Giunta, in particolare attraverso il Servizio politiche per la sicurezza e della polizia locale, ha lavorato alla realizzazione di una serie di attività e progetti
nell’ambito della sicurezza;
– L’Assessorato politiche sociali ed educative per l’infanzia e l’adolescenza, politiche per l’immigrazione, sviluppo volontariato, associazionismo, terzo settore attraverso il Servizio
politiche familiari, infanzia e adolescenza, agisce in particolare su interventi sociali di sostegno alle vittime di violenza attraverso le strutture sul territorio e promuove e diffonde questi
interventi anche attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione.
– l’Assessorato alla scuola, formazione professionale, università, lavoro, pari opportunità ha finanziato interventi a favore dell’inclusione lavorativa delle donne prese in
carico dalla rete regionale «Oltre la strada« per le donne vittime di tratta e a favore della rete regionale dei centri antiviolenza sia per formare le operatrici che per fornire il
servizio di Sportello lavoro all’interno dei centri.

«Ogni anno il 25 di novembre diventa l’occasione per non fare sentire sole le donne vittime delle violenze, per convincerle ad uscire dal silenzio e per sensibilizzare la società
tutta – dice l’assessore regionale alle pari opportunità Paola Manzini – perché la violenza di genere è un problema di qualità di relazione tra gli uomini e le
donne, ed occorre un percorso culturale di ampio respiro che sappia costruire il cambiamento«.
Sul sito Form-azione – Pari opportunità sono documentati in dettaglio i progetti finanziati, le attività e le numerose iniziative promosse dalle strutture regionali.

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