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Vinitaly 2023, più che numeri economici sul passato … urgono impegni scelte strategie difficili per un futuro vitivinicolo nazionale certo by Giampietro Comolli

Vinitaly 2023, più che numeri economici sul passato … urgono impegni scelte strategie difficili per un futuro vitivinicolo nazionale certo by Giampietro Comolli

By Giuseppe

Vinitaly 2023, più che numeri economici sul passato… guardiamo avanti by Giampietro Comolli

Verona 2-5 aprile 2023. Ecco la 55ma edizione di Vinitaly. Sarà una grande vendemmia di Buyers, sarà un’annata da ricordare … ma urgono impegni e scelte strategie difficili per un futuro vitivinicolo nazionale certo. Perchè è indispensabile guardare avanti e in primis la vigna più che il vino?  Tema un po’ ai margini: senza vigne sane e vinifere diventa difficile mantenere l’asset vino italiano nel mondo

Newsfood.com, 27  marzo 2023

Vinitaly 2023, più che numeri economici sul passato … urgono impegni scelte strategie difficili per un futuro vitivinicolo nazionale certo .

 

Giampietro comolli

Giampietro Comolli

Vinitaly è Vinitaly. Non c’è marchio enoico nazionale che regga il confronto. Forse anche europeo, in ogni caso ce la giochiamo molto bene con Parigi, Londra, Shangai, Dusseldorf. Da alcuni anni Verona ha accorciato molto bene il gap che c’era con le altre mostre cult, soprattutto in termini di partecipazione professionale. Un grande aiuto è venuto dagli eventi Vinitaly all’estero come quelli della francese  Sopexa negli anni ’80-’90 del secolo scorso.  Anche l’edizione 55 di quest’anno vede un programma nutritissimo di incontri, eventi, assaggi, presentazioni, mostre, talk show …fin troppi…a volte bisognerebbe sdoppiarsi per essere contemporaneamente attenti a seguire temi e contenuti. Invidio chi può permettersi di fare una cosa sola o seguire un unico filone. Vinitaly è il mondo del vino anche nelle proposte dei contenuti. C’è tutto: business, statistica, numeri, valori, prezzi, salute, commercio, gda e gdo, sostenibilità anche in tutte le salse e forme, block chain addirittura, consumo femminile, arte e vino, attrezzature e strumenti, comparazioni organolettiche, prove tecniche di guide e assaggi aziendali guidati…importante l’impegno di 4 Ministri quest’anno, dalla agricoltura al madeinitaly, dal turismo alla salute. Ma secondo me manca l’approfondimento del tema più scottante, a dir il vero in qualche piccola saletta se ne parlerà, ma il tema è di quelli scottanti.

Giustissimo sottolineare a più voci, anche sovrapposte, anche doppiate e clonate i dati economici-business dei 31,3 miliardi di euro del valore dell’asset vino e quel sistema integrato polivalente ( con altro voci) di generare un fatturato di cica 200 miliardi di euro anche in momenti (2022) sicuramente non tranquilli lineari e di sviluppo. Bene anche il dato economico che il 44-46% del fatturato è svolto all’interno del paese a significare ancora una forte “passione” per il vino di casa, affidabile, tracciato, oramai in gran parte DO-IG, con una gamma di scelta ( anche dei pezzi a bottiglia) molto variegato, intenso. Un mercato maturo si può ben dire, ma ben strutturato e organizzato sia nei punti vendita diffusi e attivi che dalle migliaia di cantine ed etichette sui vari mercati:  vendite in horeca-dettaglio in crescita (40-42% del totale); tenuta della distribuzione commerciale e grossisti (39-41), bene la vendita diretta in cantina ed ecommerce anche se leggermente in frenata (15-18% sul totale).  Un export a 7,9 miliardi di euro è un altro successo economico.

A Vinitaly il vino tricolore ha tutti gli attributi per essere nominato “ a furor di popolo e con standing ovation” un fondamentale  ambasciatore del paese Italia; sicuramente facciamo bella figura in tutti i contesti in eurozona e eurogruppo come in dollarzone;  non ci sono stonature e tirate di giacca, siamo convinti di aver lavorato bene. Ma quanto, oggi a Vinitaly 2023,  siamo consapevoli e sicuri di lavorare bene per il futuro prossimo e di medio lungo periodo?  Agli alti rappresentanti del Governo presenti, a cominciare dalla premier con molta probabilità, occorre chiedere attenzione, impegno, certezze e risoluzione in tempi brevi di problemi di alto profilo strategico. La politica non deve essere passerella ma impegno in investimenti e in scelte. Non tanto in euro, non tanto con dichiarazioni e slogan politici, quando in fatti concreti perché vino-cibo siano il primario asset paese…non solo economico. Conta molto la forza politica messa in campo in Europa (Pac ecc..) con idee progetti molto chiari. La multilateralità di vino-cibo deve essere la strategia e l’obiettivo insieme, frenando sicuramente le clonazioni, l’italian sounding, i semafori, le campagne assolutistiche contro l’alcol…ma guardando molto al sistema “viticolo” nazionale sempre più direttamente connesso con clima, ambiente, acqua, temperature, eventi calamitosi…. Ecco questo , mi sembra, che manchi a Vinitaly 2023: in una Italia lunga e stretta, con 8000 km di coste, 2700 km di crinali di montagna sempre più abbandonati bisognerebbe programmare  pesto una nuova viticoltura in termini di “luoghi metodi e modelli” di produzione per non perdere l’asset costruito. Riusciamo a vedere qualcosa di concreto senza buttare via la Vitis Vinifera, eliminando presidi chimici, portando le vigne sempre più in alto in termine di altitudine, più vitigni da vino resistenti, più ripopolamento di zone difficili, svantaggiate con giovani imprese.

Questa è la mia riflessione alla vigilia di Vinitaly 2023 ( ma anche di Cibus 2023, a Parma 29/30 marzo.

              

Giampietro Comolli

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Giampietro Comolli

Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

Mob +393496575297

Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà

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