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Via libera alle bibite di «fantasia»

By Redazione

Via libera alla vendita di «bibite spazzatura» colorate d’arancia senza contenere neanche l’ombra del succo di agrume naturale, lo denuncia la Coldiretti nel riferire la spiacevole
novità prevista nel disegno di legge comunitaria 2007 che, con l’articolo 9, modifica la legge 3 aprile 1961, n°286, recante la «Disciplina delle bevande analcoliche vendute
con denominazioni di fantasia».

Di fatto – precisa la etti – con l’approvazione del provvedimento diventa possibile produrre e vendere bibite di fantasia con l’aroma e il colore delle arance, ma senza alcuna garanzia sulla
reale loro presenza nella bottiglia. Si tratta di un via libera a bibite che contengono sopratutto zucchero, aromi e coloranti invece della frutta vera, con un inganno all’insaputa dei
consumatori grandi e piccini. Si rischia così di favorire – continua la Coldiretti – l’aumento dei casi di obesità nelle nuove generazioni anche in Italia dove la radicata cultura
alimentare, fondata sulla dieta mediterranea, non ha ‘salvato’ i giovani.
Lo confermano i dati sull’aumento dei casi di obesità o soprappeso, dovuti a una non corretta alimentazione, che riguardano il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni, il valore più
alto tra i Paesi Europei, secondo una indagine Merrill Lynch. Per questo – sostiene la Coldiretti – bisogna combattere la mancanza di trasparenza dell’informazione su cibi e bevande in
commercio e intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menu anche delle mense nelle quali devono essere presenti cibi sani e di qualità come frutta e verdura
locale e di stagione che troppo spesso mancano dalle tavole. Ma la vendita di bibite che richiamano con aroma e colori alla frutta, senza però contenerla, oltre a ingannare i consumatori
si traduce anche in un grave danno economico per i produttori di agrumi in quanto il colorante si sostituisce al succo naturale. Si stima che per ogni punto percentuale di frutta in meno nelle
bibite si registra una riduzione di circa 7 milioni di litri di succo destinato ai consumatori, pari a 235mila quintali di prodotto.
Un danno per la salute dei cittadini italiani che consumeranno meno prodotti naturali e anche per le imprese agricole impegnate nella coltivazione degli agrumi localizzati soprattutto nelle
regioni del Sud. L’ Italia con una superficie coltivata di 168mila ettari, nella quale sono impegnati circa centomila imprenditori agricoli situati principalmente in Sicilia e Calabria, detiene
il posto d’onore nella produzione in Europa dopo la Spagna.

Con la nuova incredibile norma – riferisce la Coldiretti – viene abrogato l’articolo nel quale si prevede che: «Le bevande analcoliche vendute con denominazioni di fantasia, il cui gusto
e aroma fondamentale deriva dal loro contenuto di essenze di agrumi, o di paste aromatizzanti di agrumi, non possono essere colorate se non contengono anche succo di agrumi in misura non
inferiore al 12 per cento». Occorre dunque superare – conclude la Coldiretti – l’evidente contrasto con le iniziative attuate per educare e promuovere stili di vita corretti, a partire
dall’alimentazione, con il piano interministeriale ‘Guadagnare in salute’, approvato dal Consiglio dei Ministri.

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