Veneto: SFMR (Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale)
3 Ottobre 2007
Venezia, 27 Settembre 2007 – «Sul Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, l’amico viceministro dei trasporti De Piccoli per molti aspetti sfonda una porta aperta, nel senso
che dice anche cose giuste e sensate, ma pare non conoscere la situazione.
Forse parla per sentito dire e, del resto, se così non fosse dovrei osservare che nelle sue affermazioni c’è tanta malafede». Non si fa attendere la replica dell’assessore
alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso alle affermazioni del viceministro, secondo il quale il SFMR è inadeguato e comunque in ritardo. «Più che una
replica – dice l’assessore – è una spiegazione. D’altra parte neppure un viceministro può conoscere tutte le vicende e le decisioni che riguardano un’iniziativa di questa
portata».
«Il SFMR è un progetto lungimirante, i cui tempi di realizzazione si sono allungati ma i cui lavori sono andati sempre avanti. I ritardi non dovrebbero stupire in un paese dove si
arriverà nel 2008 alla soluzione dei problemi della tangenziale di Mestre, già previsti dai suoi progettisti negli anni ’60. Ma di sicuro gli allungamenti dei tempi danno
fastidio, soprattutto in una regione a maglia insediativi e industriale diffusa, dove la messa a regime del sistema riuscirà a togliere dalle strade il 15 per cento del traffico privato,
sempre più in crisi. Anche per i ritardi, in ogni caso, ci sono motivi, specie nella zona di Mestre, dove le nuove fermate sono state «fissate» dal Comune di Venezia solo nel
2005, mentre il resto del sistema era già stato stabilito con accordi nel 2000 – 2001. De Piccoli dovrebbe insomma sapere che l’amministrazione comunale del capoluogo ci ha messo anni
per stabilire dove metterle. C’è una stazione nuova, ma non ancora utilizzata: dovevamo aspettare a realizzarla? In ogni caso non rimarrà inutilizzata a lungo, perché
intendiamo partire al più presto con una navetta Mira Buse – Mestre gestita da Sistemi Territoriali, non appena la stazione e il relativo parcheggio saranno serviti dal nuovo casello
autostradale, i cui lavori sono quasi completati: lo apriremo nei primi mesi del prossimo anno, nonostante l’opposizione dei Comuni. Altre fermate, su linee già in esercizio, vengono
invece utilizzate a mano a mano che vengono inaugurate».
«Ci vorranno nuovi convogli per il servizio cadenzato. Vero e ovvio, fermo restando che abbiamo comunque concorso all’acquisto di 10 nuovi TAF e di 16 nuovi Minuetto, oltre a 4 nuovi
convogli di Sistemi Territoriali. Stiamo lavorando non da oggi su due ipotesi: prevedere nel bando di gara che il vincitore metta a disposizione tutti i treni che servono (e si tratterà
di vedere in quali tempi), oppure acquistarli direttamente e poi affittarli a chi vincerà la gara. Per questo ci vogliono parecchi soldi, e con i vincoli che questo governo impone a
Regioni ed enti locali, di fatto scaricando su di essi parte del proprio debito, non è semplice trovarli tutti e direttamente; però stiamo seriamente approfondendo la questione,
proprio perché vogliamo che il servizio funzioni al più presto».
«Non basta intervenire nel quadrilatero Venezia, Padova, Treviso, Castelfranco. La Giunta Galan lo sostiene da oltre un decennio, e non a caso, quando parliamo del SFMR, ci riferiamo al
primo stralcio. Il secondo è pure previsto da anni, con allargamento almeno a Vicenza, Conegliano, Portogruaro, Monselice. Peccato che i nostri progetti, definitivi, pronti nel 2000,
siano stati bocciati dal governo delle sinistre allora in carica e che l’allora ministro Nesi abbia deciso di finanziare, nel Veneto, solo la teleferica Piazzale Roma – Tronchetto. Non ci siamo
tuttavia persi d’animo e siamo andati avanti su più fronti: i previsti collegamenti ferroviari con gli aeroporti di Venezia e di Verona sono diventati patrimonio di Rete Ferroviaria
Italiana e inseriti nella Legge Obiettivo, avviamo avviato un progetto per un servizio di tipo metropolitano nell’area di Verona e abbiamo ottenuto l’approvazione del restante secondo stralcio.
Tanto che da due anni la Regione ha già messo da parte i 100 milioni di euro di sua competenza. Stiamo però ancora aspettando che lo Stato, cioè questo governo nazionale,
faccia la sua parte e metta a disposizione gli altri 100 miliardi che servono. Se a De Piccoli la faccenda sta davvero a cuore, ci faccia avere i soldi; noi per quanto ci riguarda non possiamo
che ribadire ciò che chiediamo da tempo: dateci il finanziamento statale del secondo stralcio. E metta mano al raddoppio del binario sulla Mestre – Castelfranco – Bassano. Ci aspettiamo
fatti concreti, nell’ambito dell’imminente finanziaria statale: è così che si serve il territorio, non parlando al vento ma portando risorse».
«Aggiungo che bigliettazione unica e raccordo complessivo fra trasporto pubblico su gomme e su ferro saranno tra i contenuti della gara d’appalto che stiamo preparando per assegnare il
SFMR. In ogni caso non mancano le iniziative in questa direzione, anche se al momento riguardano singole parti o tratte del servizio offerto». «Sui collegamenti con Trento e con
Belluno, De Piccoli conosce bene sia gli accordi reciproci Veneto – Trentino, sia il fatto che stiamo lavorando per il raddoppio della linea almeno fino a Bassano, sia il nostro impegno nei
confronti di Belluno e l’attenzione anche per darci uno sbocco ferroviario (e non solo) più a Nord. Ma sa altrettanto bene chi deve poi concretamente operare».
«Quanto ad una eventuale società per la mobilità regionale, se si tratta di un trasferimento alla Regione di competenze di Trenitalia, le nostre porte sono aperte, anche
perché riteniamo, e lo abbiamo dimostrato, che le cose fatte da noi funzionano meglio. Ma pure in questo caso occorre passare dalle parole ai fatti, e magari De Piccoli potrebbe far
sbloccare anzitutto la già prevista società mista Regione – ANAS relativa alla gestione delle autostrade, che potrebbe anche diventare la cassaforte per le tante iniziative che
servono alla società veneta».
In ogni caso, il primo stralcio del SFMR è realizzato per oltre il 60 per cento, ma si sta lavorando ormai su tutta la parte restante e la maggiore opera prevista, il cosiddette scavalco
di Maerne che libererà i treni provenienti da Castelfranco verso Mestre che attualmente devono «infilarsi» tra le linee provenienti da Padova, Treviso e Trieste, sarà
ultimato per la prossima primavera. «I lavori – ribadisce Chisso – termineranno nel corso del prossimo anno nella parte esterna dell’anello e nel 2009 per quella più interna, dove
siamo più indietro per le questioni legate alle decisioni del Comune di Venezia». Complessivamente verranno eliminati 45 passaggi a livello, mediante 5 cavalcaferrovia e 28
sottopassi. Di questi, sono stati finora completati 3 cavalcaferrovia e 20 sottopassi, mentre sono in via di ultimazione 2 cavalcaferrovia e 6 sottopassi, e 2 sottopassi sono di prossimo
appalto.
Le stazioni interessate dagli ammodernamenti sono 18 e in 8 di esse i lavori sono già terminati; delle 12 nuove fermate una è già in esercizio dal 2005 (Trebaseleghe) e
altre 4 entreranno in funzione con i nuovi orari 2007 – 2008 (Terraglio – Nuovo Ospedale di Mestre e San Trovaso sulla linea Mestre – Treviso, Mestre Porta Ovest sulla Mestre – Mira Buse e
Spinea sulla Mestre – Castelfranco). Inoltre, sempre nell’ambito dei lavori SFMR, sono in corso di realizzazione, ed entreranno in funzione nei primi mesi del 2008, il nuovo svincolo
autostradale di Borbiago (intervento complementare alla nuova fermata di Porta Ovest), e il nuovo scavalco ferroviario di Maerne sulla linea Mestre – Castelfranco con il quale verranno
eliminate le reciproche interferenze tra questa linea e i binari vecchi e nuovi della tratta Mestre – Padova.
«Le cosiddette stazioni Porta – sottolinea Chisso – hanno un’importanza strategica nel sistema: sono infatti collegate con i grandi assi autostradali e dispongono di parcheggi molto
capienti: lo scopo è di portare all’esterno di Mestre e di Venezia il traffico su strada, assicurando un pronto e comodo collegamento ferroviario con la città lagunare e la sua
immediata terraferma». Ultimo intervento ad essere realizzato, anche per le difficoltà di operare su linee in esercizio, sarà lo sdoppiamento delle linee Mestre – Treviso –
Udine e Mestre – Trieste tra la stazione di Mestre e il quadrivio Gazzera, che verrà ultimato nel 2009.