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Vaticano e ONU: «no all'introduzione del reato di immigrazione clandestina»

By Redazione

Un’altra voce si leva dal Vaticano per criticare il disegno di legge del governo che prevede l’introduzione del reato di immigrazione clandestina. Secondo monsignor Agostino Marchetto,
segretario del pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e gli itineranti, gli immigrati clandestini, come i cittadini comunitari, «non dovrebbero essere privati della
libertà personale o soggetti ad una pena detentiva a causa di un’infrazione amministrativa».

Parole rivolte anche al Parlamento europeo, dove si discute della nuova direttiva comunitaria in materia di immigrazione che porta a 18 mesi il periodo massimo di detenzione per gli immigrati
clandestini. E suonano come un’eco alle parole del monsignor Marchetto quelle pronunciate nel suo ultimo discorso ufficiale da Louise Arbur, alto commissario Onu per i diritti umani. Arbur ha
infatti stigmatizzato le recenti decisioni del governo italiano in materia di immigrazione, inserite, secondo il commissario Onu, nel giro di vite contro i clandestini e nel clima di
intolleranza e xenofobia che attraversa l’Europa.

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