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Varese: aumentano le iscrizioni ai corsi di formazione

By Redazione

Varese – Per il prossimo anno formativo 2008/2009 l’inserimento nei corsi di formazione professionale per adolescenti è legato al nuovo meccanismo della «dote»
introdotto dall’Assessorato Regionale alla Formazione Professionale della Lombardia: gli enti di formazione non sono i beneficiari diretti dei finanziamenti, ma lo sono i singoli allievi che,
presentando la propria dote renderanno possibile o meno la realizzazione delle attività.

Oltre a presentare presso la scuola media frequentata la domanda di iscrizione al Centro di Formazione Professionale scelto, gli interessati dovranno richiedere, presso il Centro stesso, la
assegnazione della «dote» alla Regione Lombardia: il criterio principale di assegnazione è quello cronologico di presentazione della domanda, nell’ambito dei posti
disponibili, in quanto il numero di corsi attivabili è relativamente limitato.
Anche se la scadenza prevista per le domande di dote è il 4 febbraio, è necessario affrettarsi a presentare al Centro di Formazione la documentazione necessaria: per gli studenti
della terza media copia della domanda di iscrizione presentata presso la scuola frequentata con timbro di ricevimento della stessa, Codice fiscale del genitore e dell’allievo e carta di
identità del genitore. Per chi è già in una classe di scuola media superiore ed intende cambiare, la domanda di iscrizione deve essere presentata direttamente al Centro di
Formazione, senza passare dalla scuola.
«L’andamento delle iscrizioni è soddisfacente – commenta l’Assessore provinciale alla Formazione professionale e Istruzione Andrea Pellicini – con oltre 700 domande già
presentate nei primi quattro giorni di apertura, avvenuta il 14 gennaio, per circa 1.000 posti disponibili».

Dalle rilevazioni effettuate dagli uffici provinciali, emerge però una notevole quantità di richieste per il settore Acconciatura ed Estetica, mentre vanno a rilento le iscrizioni
in altri importanti settori, come la meccanica, la moda, la grafica, l’elettrico e, in alcuni ambiti territoriali, anche per i corsi destinati agli allievi diversamente abili.

«Anche se negli ultimi anni – prosegue l’Assessore Pellicini – l’esito occupazione per acconciatori ed estetiste è stato soddisfacente, un incremento eccessivo di qualificati
farebbe certamente diminuire il dato positivo sinora riscontrato: inoltre, la presenza di un elevato numero di allievi renderebbe difficile garantire agli allievi la effettuazione corretta dei
periodi di tirocinio in azienda, esperienza che rappresenta un elemento fondamentale nei corsi di formazione professionale».

L’assegnazione delle doti e di conseguenza l’autorizzazione alla partenza dei corsi che raggiungeranno un sufficiente numero di allievi è competenza esclusiva della Regione Lombardia,
alla quale la Provincia di Varese ha fornito, come richiesto dalla procedura regionale, proprie indicazioni in merito alle priorità di intervento. A tale proposito, oltre ad aver
riconfermato l’importanza e la validità delle attività sinora svolte, la Provincia ha espresso un particolare interesse per l’incremento dei percorsi rivolti agli allievi
diversamente abili, al settore dell’agricoltura (che in passato aveva direttamente finanziato) ed introducendo, su richiesta delle associazioni di categoria ed in considerazione dei positivi
sbocchi occupazionali previsti, il settore dell’abbigliamento e moda, presente in maniera consistente nel territorio provinciale e per il quale sono state recentemente avviate importanti
iniziative pubbliche e private di sostegno ed incremento.
Alcuni enti hanno poi deciso di orientare maggiormente all’informatica i propri corsi del settore amministrativo, per consentire agli allievi una formazione più adeguata alle richieste
del mercato del lavoro.
Da sempre la formazione professionale varesina immette nel mercato del lavoro operatori alle macchine utensili, idraulici, commessi, impiegati, falegnami ed elettricisti. «Sarebbe davvero
negativo – conclude l’Assessore Pellicini – sia per gli allievi che per il mercato del lavoro provinciale, se la scarsità di iscrizione rendesse impossibile attivare corsi da anni
presenti, con soddisfacenti risultati, negli altri ambiti formativi dell’industria e del terziario».

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