“Una iniziativa politico-diplomatica per costruire una maggioranza di consensi per una Europa libera da Ogm”
8 Ottobre 2007
“Noi chiediamo che l’Italia eserciti tutto il suo peso assumendo un’immediata iniziativa politico-diplomatica in sede comunitaria, rispetto agli stati membri, in modo da costruire, con urgenza
(entro la fine dell’anno), una maggioranza di consensi per un’Europa libera da ogm, lo chiediamo al governo, ma lo chiediamo anche all’opposizione”.
Così Mario Capanna, Presidente della Fondazione Diritti Genetici, ha aperto oggi il Convegno “Sovranità alimentare e politica” organizzato dalla Coalizione “ItaliaEuropa – liberi
da Ogm”, presso la Sala conferenze di Palazzo Marini.
Rivolgendosi al Presidente della Camera Fausto Bertinotti, al Presidente del Senato Franco MARINI, al sindaco di Roma Walter VELTRONI e ai deputati Gianni ALEMANNO (AN), Gianpaolo DOZZO (Lega
Nord); Bruno TABACCI, (UDC), presenti al convegno, Capanna ha sottolineato il carattere inedito della Coalizione. “Il primo tratto di novità – ha detto – è rappresentato dal fatto
che a mettersi insieme sono le più grandi organizzazioni dell’agricoltura, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dell’ambientalismo, dei
consumatori, della cooperazione internazionale, del volontariato, delle autonomie territoriali, con il coinvolgimento di vasti settori della scienza e della cultura. L’intreccio, in questo
grande schieramento, tra il pensiero laico e quello cattolico, costituisce un prezioso valore aggiunto (?) . Non ha precedenti, nella storia del Paese, un’alleanza così ampia, una
così poderosa convergenza di energie (?). Uno stimolo affinché la politica la smetta di ridursi a simulazione, ma torni ad essere quella che Platone chiamava la “scienza regia”, e
il politico sia “l’artista per eccellenza” e “l’artefice del buon governo e della giustizia”, secondo la pregnante definizione di Pindaro.
Secondo il Presidente della Fondazione Diritti Genetici, intervenuto a nome della Coalizione, ad essere all’ordine del giorno è la visione stessa della democrazia: “Essa non può
essere ridotta a mera delega, a funzioni rituali di immagazzinamento e utilizzazione del consenso dato (o strappato) ogni tanto. Una democrazia così, a lungo andare, diviene esangue, si
indebolisce e perde credibilità: va in crisi, come è ampiamente constatabile. L’anima della democrazia è la partecipazione. La coalizione si è messa su questa
strada. Saremmo superficiali se pensassimo che è sufficiente. Ma si tratta di un buon inizio, un’efficace inversione di tendenza.”
Capanna ha poi sottolineato l’importanza di questa visione strategica in relazione al futuro: “È questa la partita del futuro. Anche in relazione ai processi di competizione
internazionale. L’attuale globalizzazione è unipolare, dimensionata sugli interessi di chi è più forte. Solo la salvaguardia e lo sviluppo delle proprie specificità
permettono all’Italia e all’Europa non già di subire le dinamiche globali, ma, al contrario, di intervenirvi da protagoniste, proprio facendo leva sulle proprie peculiarità
produttive e culturali. (?) Automobili e computer si possono fabbricare dappertutto. Invece, per avere il Sagrantino di Montefalco o il Brunello di Montalcino non basta tutta la tecnologia del
mondo, se mancano quel determinato vitigno autoctono, quel particolare territorio, la tradizione e la sapienza delle genti che vi abitano e vi coltivano”.
Questo non significa però fermare la ricerca scientifica: “Noi non vogliamo mettere le briglie alla ricerca scientifica. All’opposto: il principio che ci ispira è “più
scienza, non meno; più ricerca, non meno. In concreto: fabbricato un transgene, che non esiste in natura, prima di passare all’applicazione fuori dai laboratori ci si accerti bene delle
conseguenze. Se positive, avanti; se negative, stop; se rischiose, ricercare ancora. È questa la sostanza del principio di prudenza e di precauzione”.