Un nuovo test per individuare il latte alla melamina

Un test per individuazione il latte alla melamina, efficace ma più pratico ed economico dei sistemi attuali.

E’ il bersaglio di una ricerca (in corso) dell’Università di Miami (USA), diretta dall’ingenier Nan Li e pubblicata su “Applied Physics Letters”.

Li ed il suo team sono partiti da una constatazione: “Gli attuali metodi di rilevazione della melamina nel latte sono costosi e richiedono tempo”.

Per questo, gli studiosi hanno ideato un nuovo tipo di test. Il metodo si basa sull’interazione tra nanoparticelle d’oro e melamina. Se il latte è contaminato dalla sostanza, la
soluzione cambia colore, passando da rosso (originario) a blu, e tale cambiamento può essere osservato sia ad occhio nudo che tramite spettrofotometria. Inoltre, è presente
l’acido cianurico in grado reagire con la melanina e per questo introdotto in modo sequenziale, per sfruttarne la specificità.

Soddisfatto Nan Li: “Il nostro lavoro rappresenta un passo significativo verso la rapida individuazione della melamina, e risolve un problema globale importante”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il dottor Dean Ho, assistente professore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Biomedica e scienziato coinvolto nel lavoro: “Questo metodo fornisce
un’opportunità unica per utilizzare le proprietà di rivelazione altamente sensibili delle nanoparticelle per impedire alle persone di essere danneggiate dall’ingestione di
melamina. È importante sfruttare le nanoparticelle che possono essere fabbricate ad alto rendimento, cosa che rende possibile avere un metodo che può essere ampiamente
utilizzato”.

Attualmente, la squadra dell’Università di Miami è ancora all’opera. L’obiettivo è tradurre i risultati ottenuti in un kit, economico e semplice da utilizzare, funzionale
sia in ambito casalingo che nelle aree del mondo a rischio per esaminare il cibo potenzialmente contaminato.

Fonte: Fang Wei1, Robert Lam, Stacy Cheng, Steven Lu, Dean Ho and Na Li, “Rapid detection of melamine in whole milk mediated by unmodified gold nanoparticles”, Appl. Phys 2010,
doi:10.1063/1.3373325

Matteo Clerici

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