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Tonno rosso: Commissione UE propone misure per la ricostituzione

Tonno rosso: Commissione UE propone misure per la ricostituzione

By Redazione

La Commissione europea ha
adottato ieri una proposta di modifica del regolamento del Consiglio del dicembre 2006 relativo ai contingenti per il 2007 allo scopo di recepire il piano di ricostituzione per il tonno rosso
raccomandato dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell’Atlantico (ICCAT) nel novembre scorso.

In particolare, la proposta prevede una riduzione progressiva del totale ammissibile di catture da 32.000 tonnellate nel 2006 a 25 500 tonnellate nel 2010; l’applicazione di un programma
internazionale di ispezione reciproca; un prolungamento notevole dei periodi di divieto della pesca del tonno rosso; un programma di osservazione sia per i pescherecci che per gli allevamenti
di tonno; il divieto di commercializzazione e di scambio del tonno rosso e dei prodotti derivati che non sono accompagnati dalla documentazione necessaria per garantirne l’origine, che non
provengono da catture effettuate da pescherecci autorizzati o che per qualche motivo non sono conformi alle disposizioni del piano di gestione; la regolamentazione della pesca ricreativa,
nell’ambito della quale sarà consentito un unico esemplare di tonno rosso per bordata di pesca.

“Abbiamo ottenuto – ha dichiarato il Ministro Paolo De Castro – “il risultato di poter rispondere all’esigenza di ridurre le quote dando però il tempo, al mondo della pesca, di
organizzare strategie di riconversione e di migliore valorizzazione delle produzioni. Il lavoro svolto a Tokyo dagli uomini della Commissione europea in sinergia con i nostri funzionari ci ha
permesso di ottenere un risultato superiore alle aspettative. Un risultato” – ha concluso il Ministro -“che è una ulteriore conferma che il lavoro congiunto della Commissione europea e
delle Amministrazioni nazionali in armonia con le associazioni e le categorie professionali porta i frutti migliori”.

Rimangono aperte ancora le questioni dei tempi per l’entrata in vigore delle norme ICCAT e l’adozione di un vero e proprio piano di ricostituzione. Per questa ultima questione, infatti, la
procedura da seguire, in termini giuridici, sarebbe diversa, da quella proposta dalla Commissione; d’altro canto, i tempi di entrata in vigore delle misure di conservazione, secondo la
regolamentazione ICCAT sono significativamente più lunghi di quelli previsti dalla Commissione europea, e permettono una migliore e più graduale ridefinizione delle
attività di pesca: si eviterebbero, così, bruschi ed inutili contraccolpi economici sul settore. A motivo delle questioni ancora aperte, il Ministro delle Politiche agricole
alimentari e forestali ha dichiarato che “il tema sarà seguito con la massima attenzione in occasione dei prossimi Consigli pesca a Bruxelles”.

Fonte: www.helpconsumatori.it

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