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Sicurezza alimentare: piano di controllo in Veneto su etichettatura carni bovine

By Redazione

Venezia, 30 Novembre 2007 – «Abbiamo adottato un nuovo piano sperimentale per il controllo dell’etichettatura delle carni bovine non solo perché ce lo suggerisce l’Unione
Europea, ma soprattutto per dare ulteriori garanzie ai consumatori ed esaltare ulteriormente la qualità della produzione zootecnica del bovino da carne della nostra regione, ai vertici
nazionali per quantità e qualità».

Lo ha detto il vicepresidente Luca Zaia, commentando l’approvazione da parte della Giunta regionale del Veneto di una specifica iniziativa, adottata su sua proposta, di concerto con l’assessore
Elena Donazzan. «L’attività di controllo sulla etichettatura obbligatoria è molto importante – ha aggiunto Zaia – garantisce la tracciabilità della carne bovina
stessa , rafforzando il mercato e favorendo la massima trasparenza nella commercializzazione: è insomma un fatto che garantisce chi acquista ma che rafforza il settore nel suo
complesso».

«Abbiamo stabilito di avviare una prima fase di sperimentazione dell’attività di controllo – ha precisato Zaia – che ci consenta di impostare un’attività ordinaria di
gestione della materia, avviando la collaborazione tra la Direzione regionale Produzioni agroalimentari e l’Unità di Progetto Sanità animale e igiene alimentare. In particolare,
la Direzione regionale Produzioni agroalimentari provvederà alla gestione tecnico – amministrativa del progetto, mentre l’Unità di Progetto sanità animale provvederà
all’individuazione, qualificazione, nomina degli accertatori, alla gestione delle attività di pianificazione dei controlli e del monitoraggio e alla verifica delle attività svolte
con la relativa valutazione dei risultati ottenuti. L’attività formativa sarà svolta da Veneto Agricoltura; mentre per lo svolgimento dei controlli in loco sarà utilizzato
il competente personale delle 21 Aziende sanitarie locali del Veneto».
L’etichettatura obbligatoria è stata introdotta dal 2002 e prevede, appunto, che il prodotto venga etichettato in modo da risalire all’animale, all’allevamento, al macello, al
laboratorio di sezionamento, allo Stato dove il bovino è nato, a quello in cui è stato ingrassato. Ulteriori informazioni possono essere aggiunte su base volontaria.

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