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Referendum tramvia Firenze

By Redazione

Firenze – La campagna elettorale per il referendum fiorentino sulla tramvia, oltre ad essere importante perché mette in evidenza tutte le carenze e le incapacità delle
amministrazioni locali nel gestire la mobilità, l’ambiente e le finanze dei propri amministrati, è sintomatico del livello di imbarbarimento civilistico e giuridico dei politici
che ci governano e che, all’opposizione, aspirano a divenir governanti.

Oggi ci occupiamo delle fotografie che entrambe le parti utilizzano per perorare la loro causa. Sono note quelle dei sostenitori del No all’abrogazione (pro-tramvia), rimbalzate sui vari media
locali e non solo, con piccoli ritocchi per far apparire i tram più piccoli di quanto sono nel confronto simulato di impatto ambientale con monumenti come il Duomo e il Battistero. Ma le
immagini che più stupiscono, per manifesta spudoratezza, sono quelle dei sostenitori del Sì all’abrogazione (anti-tramvia) che, sul loro sito ,
toccano il ridicolo con vetture che arrivano ai primi piani dei palazzi storici del centro cittadino e pedoni che sono alti meno della metà del tram.

Proprio oggi, per questo, abbiamo inviato una E-mail ai sostenitori del NO:
«le foto che avete utilizzato sul sito sono manifestamente taroccate. Avete bisogno di questa truffa per informare i cittadini? Dal punto di vista civile non vi capisco, da quello
politico, invece, siete molto comprensibili, come un qualunque partito di governo e di opposizione. Perchè si dovrebbe affidare a voi la gestione di questi problemi?
Con amarezza«
Molto probabilmente non ci risponderanno, perchè chi fa una simile informazione sono persone che non hanno la capacità di vergognarsi e di riconoscere i propri errori. Speriamo di
essere smentiti…

Ma dopo queste osservazioni sulle truffe informative in corso, non possiamo dimenticare che la responsabilità di questo imbarbarimento, proprio per la posizione di rilievo che ha,
è del Sindaco Leonardo Domenici, alfiere (anche condannato -1) della illegalità nella gestione della cosa pubblica: ordinanze lavavetri, rette Residenze Sanitarie Assistenziali,
venditori di paccottiglia nel centro storico, infrazioni alla mobilità e alla sosta, etc.. Chi semina vento, raccoglie tempesta, e se il garante dell’amministrazione dei cittadini agisce
illegalmente, cosa si puo’ aspettare dalla sua controparte? Abitualmente si potrebbe sperare che l’alternativa sia di civiltà giuridica, per meglio invogliare i cittadini a sposare la
propria causa… ma quando la cultura barbarica impazza, sono proprio pochi a salvarsene. Ai cittadini la capacità di giudicare e decidere, anche grazie alle nostre
riflessioni/indicazioni:

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

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