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Quote latte: Coldiretti, più deboli stalle in trattativa prezzi

Quote latte: Coldiretti, più deboli stalle in trattativa prezzi

By Redazione

Qualcuno ha interesse affinche’ la questione quote latte continui ad esistere per indebolire il potere negoziale degli allevatori nella fase di contrattazione del prezzo del latte con
l’industria. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione del blitz di oltre 4mila allevatori delle regioni del nord con i loro trattori nel centro di Milano dove è stata munta la mucca
“Onestina”, simbolo della protesta degli allevatori della Coldiretti che hanno rispettato la legge e che si sono mobilitati nei confronti di un emendamento approvato nella manovra finanziaria
in discussione alla Camera sulla proroga del pagamento delle rate delle quote latte. Una iniziativa  che si svolge proprio nel giorno in cui si è riaperta la trattativa sul prezzo
tra allevatori e industriali che non vogliono riconoscere un giusto compenso per il latte italiano mentre continuano a “spacciare” come Made in Italy quello importato dall’estero per fare
mozzarelle e formaggi.

L’Italia – sottolinea la Coldiretti – è l’unico Paese al mondo nel quale la metà del latte prodotto nelle stalle ha le caratteristiche di qualità tali da essere destinato
alla produzione di formaggi a denominazione di origine. Secondo i calcoli della Coldiretti in base all’aumento dei prezzi registrato dal grana padano e dal parmigiano sul mercato all’ingrosso
il latte dovrebbe essere pagato agli allevatori 45 centesimi al litro mentre gli industriali non vogliono neanche riconoscere i 40 centesimi richiesti dagli allevatori italiani al tavolo della
trattativa.

Alle attuali condizioni – spiega la Coldiretti – le industrie stanno comprando il latte sottocosto e in pratica stanno facendo pagare la differenza agli italiani, consumatori e agricoltori.
Solo in Lombardia dove si produce il 40 per cento del latte italiano – conclude la Coldiretti – oltre ai ricavi delle vendite dei formaggi, le industrie stanno intascando senza il minimo sforzo
e senza alzare un dito anche mezzo miliardo di euro all’anno pari alla differenza fra il valore del latte (45 centesimi) e il prezzo (33,156 centesimi) al quale lo pagano in realtà.

Coldiretti.it
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