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Quote latte, CIA: «indispensabile un aumento per il nostro Paese»

By Redazione

Alla vigilia della riunione del Consiglio dei ministri agricoli dell’Ue, che si svolgerà lunedì prossimo, la Cia-Confederazione italiana agricoltori ribadisce la necessità
per il nostro Paese di un aumento della quota di produzione di latte, attribuita così come prevede la proposta della Commissione europea.

Un aumento divenuto indispensabile anche in considerazione del fatto che per l’ennesimo anno -ricorda la Cia- la produzione italiana ha superato il limite assegnatogli, provocando il pagamento
da parte degli allevatori di una multa di 176,27 milioni di euro, che risulta essere l’80 per cento delle multe destinate a tutti i produttori europei.

In questo contesto la Cia ritiene necessario prevedere aumenti di quota diversificati da paese a paese. Tale provvedimento consentirebbe di correggere lo squilibrio dei paesi con deficit
rispetto al fabbisogno nazionale. L’Irlanda, ad esempio, beneficia di una quota di 5,4 milioni di tonnellate, il 360 per cento di quanto necessita. La Danimarca ha una quota nazionale di 4,5
milioni di tonnellate, che copre il 230 per cento dei propri consumi e i principali produttori europei (Francia e Germania) hanno un livello di approvvigionamento del 125 per cento. Mentre
l’Italia con una quota nazionale di 10,5 milioni di tonnellate, copre appena il 60 per cento di quanto latte consuma.

L’aumento della quota di produzione di latte -afferma la Cia- dovrà consentire al nostro Paese di adottare una ripartizione regionale che preveda i criteri di massima e lasciando le
singole Regioni di adottare successivi criteri più aderenti alla realtà locale.
La Cia ritiene che con queste modalità di intervento si dovrebbero premiare, con l’assegnazione di nuove quote, i produttori che hanno scelto la condivisione delle regole nel contesto
della legge 119/03, i produttori che hanno subito il taglio della quota B. Inoltre, si dovranno prevedere sia la salvaguardia dell’attività produttiva nelle aree montane ed interne che
nuove possibilità per i giovani.

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