Quanti tappi salteranno nelle Festività Natalizie 2025 e Capodanno 2026
8 Dicembre 2025
Si prevede che in Italia si stapperanno “solo” 90 milioni di bottiglie (95 milioni nel 2024) ma un controvalore al consumo di poco più di un miliardo di euro (+7%).
Sono 163 i paesi esteri destinatari di bollicine italiane: circa 240 milioni di tappi voleranno per l’ultimo dell’anno targati tricolore per 2,8 miliardi di dollari di valore al consumo.
NOTA DEL DIRETTORE
Dai dati traspare un consumatore più prudente, attento alla spesa e alla salute, mentre la Generazione Z continua a restare lontana dal vino. Si beve meno, ma si cerca più qualità e significato in ogni acquisto. Il futuro del vino e degli alcolici passerà inevitabilmente da qui: identità, sostenibilità, moderazione e nuovi linguaggi. Non quantità, ma valore reale e culturale del bere. Moda o consapevole crescita culturale?
Giuseppe Danielli
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Newsfood.com, 8 dicembre 2025
Non c’è un crollo, ma una ricomposizione del paniere e del carrello, compreso vini, spumanti, alimenti. In Italia, per esempio, sono sicuramente non diminuiti i pranzi e le cene previste fuori casa e soprattutto in zone turistiche dell’inverno alle porte, mentre gli scaffali per le prime festività di dicembre non sono stati svuotati come previsto.
Sembra quasi che vi sia una diffusa e generale scelta di “consumare meno” di tutto e a tutti i costi. Ovvio se guardiamo alle medie dei prezzi sullo scaffale di alcuni prodotti “simbolo” delle SS. Feste: rispetto al 2023-2024-2025 i torroni sono aumentati di prezzo fra il 10 e il 18%, a parte le eccezioni come Prosecco o altri vini di prima fascia, l’incremento di una bottiglia di bollicine è oggi del 8-12%; per i panettoni la crescita è ancora maggiore se si abbina alla riduzione di peso (difficile trovare panettoni di 1000 grammi) e sfiora il 18-24% di media sempre. Per tutti l’incremento è spesso giustificato da un eccesso di variabilità di tipologie, ingredienti e confezionamenti in linea con nuove tendenze salutistiche, sostenibili, resilienti come viene scritto sulle confezioni.
Anche questo fine anno conferma il non-consumo di vino da parte della generazione Z: ma dai dati raccolti da CevesUni anche le bollicine no-alcol non hanno fatto passi da gigante colmando il gap contro il consumo di alcol. Forse il vino-vero resta tale se con alcol, ma in misura ridotta. occorre quindi una politica di prospettiva totalmente diversa.
Giampietro Comolli:-“Ecco in sintesi i dati economici di questo dicembre 2025-gennaio 2026:
i volumi nazionali (quantità di bottiglie stappate e consumate) sono fermi di due anni, si registrano oscillazioni interne allo stesso settore e comparto e fra diverse famiglie, fra nord e sud. I valori invece sono in crescita, ma i fatturati crescono molto meno.
Il margine maggiore di guadagno risiede nelle grandi aziende o insegne di distribuzione che sanno acquistare molto bene. Anche online i prezzi sono aumentati, meno, ma i fatturati non salgono.
Bene Alta Langa, mentre battuta d’arresto per le etichette provinciali e regionali che restano a consumo kmZero. In crescita le bollicine italiane premium, in calo gli Champagne medio-bassi. Anche i “pacchi dono” hanno ridotto il prezzo medio riducendo il numero di ingredienti. In questo mese i vini fermi bianchi e rossi segnano il passo, i rossi più dei bianchi.
All’estero Ovse-Ceves registra una variabilità fra paese e paese molto accentuata partendo da una incognita in Usa (primo mercato estero per i vini italiani) dove le importazioni sono arrivate, i prezzi sono in crescita del 12% (concordato fra produttore e importatore), ma difficile capire come e cosa acquisteranno gli Americani. Meglio in altri paesi anche se il Prosecco Doc segna un anno di riflessione e riposizionamento: bene in sud America e in Asia ma i numeri erano molto piccoli. Sono 163 i paesi esteri destinatari di bollicine italiane: circa 240 milioni di tappi voleranno per l’ultimo dell’anno targati tricolore per 2,8 miliardi di dollari di valore al consumo. “
Presidente Istituto Economico Demografico Montagna Italiana – Iedmo
Giampietro Comolli
Già direttore di consorzi, fondatore Federdoc 1998 e primo direttore
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici
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Mob +393496575297
Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
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