Quanti tappi salteranno nelle Festività Natalizie 2025 e Capodanno 2026

Quanti tappi salteranno nelle Festività Natalizie 2025 e Capodanno 2026

By Giuseppe

Si prevede che in Italia si stapperanno “solo”  90 milioni di bottiglie (95 milioni nel 2024) ma un controvalore al consumo di poco più di un miliardo di euro  (+7%).

Sono 163 i paesi esteri destinatari di bollicine italiane: circa 240 milioni di tappi voleranno per l’ultimo dell’anno targati tricolore per 2,8 miliardi di dollari di valore al consumo. 

NOTA DEL DIRETTORE


Dai dati traspare un consumatore più prudente, attento alla spesa e alla salute, mentre la Generazione Z continua a restare lontana dal vino. Si beve meno, ma si cerca più qualità e significato in ogni acquisto. Il futuro del vino e degli alcolici passerà inevitabilmente da qui: identità, sostenibilità, moderazione e nuovi linguaggi. Non quantità, ma valore reale e culturale del bere. Moda o consapevole crescita culturale?

Giuseppe Danielli
Vedi anche questa tesina (clicca qui)


 

Newsfood.com, 8 dicembre 2025

Giampietro Comolli, dicembre 2025:-“ecco il tradizionale e ormai “storico” nostro report sintetico sulle analisi, ricerche, indagini e sondaggi preventivi ” di stima” dei mercati e consumi per le bollicine (e vini) tricolori sui mercati nazionale e mondiale. Quest’anno meno numeri e valori e più considerazioni di riflessione e analisi perchè è il mercato e lo stato economico generale che lo impongono. Come OVSE vogliamo dare il nostro misero contributo visto anche i quasi 35 anni di elaborazione, statistica, valutazione dei consumi e consumatori. Non entriamo nel merito dei calcoli e parametri statistici e percentuali.
Ovse-CevesUni dal 1991 è impegnato in ricerca analisi indagini sui mercati e sui consumi per stabilire l’andamento e le scelte dei consumatori prima e durante le SS.Feste 2025-2026. una azione supportata da più di 30 anni di dati e tabelle grazie a 1150 referenti (in calo purtroppo)  nazionali e sparsi in 63 paesi del mondo che raccolgono elementi e dati che sono trasmessi al centro elaborazione  Ceves-Uni (Centro Studi Uni  Analisi Ricerca Mercati Consumi Alimentari) di Piacenza (Italia). La analisi riguarda solo i prodotti (cibo-vino-spumanti) italiani consumati in previsione e stimati per le prossime feste. La prima segnalazione 2025 riguarda il ritardo delle scelte da parte degli acquirenti finali. Gli stessi importatori ed esportatori, grossisti e distributori, pur avendo anticipato di qualche giorno la proposta e allestimento degli scaffali e le offerte online, sono rimasti spiazzati per il non-avvio immediato di ordini, acquisti. occorre risalire alla SS.Feste del 2001-2002, oppure del 2008-2009 e del 2012-2013 per avere la stessa situazione generale e particolarmente in Italia. Inoltre questo ritardo, ieri come oggi, è associato ad un aumento di prezzi sugli scaffali non in linea con le previsioni e aspettative del consumatore. Sicuramente l’inflazione è in forte calo, le tredicesime poco o tanto in aumento sono arrivate per milioni di consumatori, la situazione macroeconomica è molto favorevole al sistema Italia (fatta eccezione per alcuni casi industriali di vecchia data mai risolti), la stabilità politica consente alcune certezze di prospettiva…eppure i consumi sono ridotti, concentrati sui beni primari di assoluta principale necessità con una divagazione solo per spese occasionali di viaggio e vacanze. Si può dire che le ss.Feste 2025-2026 in Italia sono caratterizzate più da una richiesta turistica che alimentare fuori dall’ordinario o per l’effimero. Ovvio che l’aumento dei costi di produzione e dei fattori di mercato, le diverse priorità incidono enormemente.  Sicuramente l’aumento generalizzato dei prezzi sullo scaffale ha frenato i pre-ordini e i pre-acquisti spostando gran parte degli “atti” negli ultimi giorni. L’incertezza del domani causa i conflitti troppo vicini inoltre non aiutano. Ma senza scandalo e terrorismo, nel senso che i prodotti di primo prezzo e i premium (in tutti i settori alimentari, gastronomici ma anche elettronici, servizi persona e vestiario) mantengono lo standard degli ultimi anni, anche se sono privilegiati quelli indispensabili sia come regalo che come uso individuale.
In questa condizione generale vanno meglio gli acquisti e consumi in horeca (anche se i giovani continuano a non bere vino) e fuori casa, rispetto che quelli domestici: in 5 anni il consumo domestico sotto i 65 anni si è dimezzato. Il consumo nazionale di vino&spumanti è sceso sotto i 29,5 litri procapite/anno.

Non c’è un crollo, ma una ricomposizione del paniere e del carrello, compreso vini, spumanti, alimenti. In Italia, per esempio, sono sicuramente non diminuiti i pranzi e le cene previste fuori casa e soprattutto in zone turistiche dell’inverno alle porte, mentre gli scaffali per le prime festività di dicembre non sono stati svuotati come previsto.

Sembra quasi che vi sia una diffusa e generale scelta di “consumare meno” di tutto e a tutti i costi. Ovvio se guardiamo alle medie dei prezzi sullo scaffale di alcuni prodotti “simbolo” delle SS. Feste: rispetto al 2023-2024-2025 i torroni sono aumentati di prezzo fra il 10 e il 18%, a parte le eccezioni come Prosecco o altri vini di prima fascia, l’incremento di una bottiglia di bollicine è oggi del 8-12%; per i panettoni la crescita è ancora maggiore se si abbina alla riduzione di peso (difficile trovare panettoni di 1000 grammi) e sfiora il 18-24% di media sempre. Per tutti l’incremento è spesso giustificato da un eccesso di variabilità di tipologie, ingredienti e confezionamenti in linea con nuove tendenze salutistiche, sostenibili, resilienti come viene scritto sulle confezioni.
Anche questo fine anno conferma il non-consumo di vino da parte della generazione Z: ma dai dati raccolti da CevesUni anche le bollicine no-alcol non hanno fatto passi da gigante colmando il gap contro il consumo di alcol. Forse il vino-vero resta tale se con alcol, ma in misura ridotta. occorre quindi una politica di prospettiva totalmente diversa.

Osservatorio mercati consumi vini e spumanti italiani (fondato 1991 in UniCatt)

Giampietro Comolli:-“Ecco in sintesi i dati economici di questo dicembre 2025-gennaio 2026: 

i volumi nazionali (quantità di bottiglie stappate e consumate)  sono fermi di due anni, si registrano oscillazioni interne allo stesso settore e comparto e fra diverse famiglie, fra nord e sud. I valori invece sono in crescita, ma i fatturati crescono molto meno.

Il margine maggiore di guadagno risiede nelle grandi aziende o insegne di distribuzione che sanno acquistare molto bene.  Anche online i prezzi sono aumentati, meno, ma i fatturati non salgono.

Scaffali sempre più ricchi di etichette e tipologie, anche straniere a prezzi decisamente competitivi: a 5-7 euro si acquistano vini fermi francesi ottimi. La gamma Prosecco ha perso qualche marchio, il Valdobbiadene invece ha visto crescere etichette molto di qualità ma con prezzi fra 7-10 euro la bottiglia, molto competitivi con le bollicine del “metodo tradizionale” come Franciacorta e Trento che non perdono colpi (soprattutto nel fuori casa) ma con prezzi non in crescita.
Bene Alta Langa, mentre battuta d’arresto per le etichette provinciali e regionali che restano a consumo kmZero. In crescita le bollicine italiane premium, in calo gli Champagne medio-bassi.  Anche i “pacchi dono” hanno ridotto il prezzo medio riducendo il numero di ingredienti. In questo mese i vini fermi bianchi e rossi segnano il passo, i rossi più dei bianchi.
Fra i bianchi bene il Lugana, Grillo, Soave, Verdicchio, Vermentino, Vernaccia Toscana, tutti a Denominazione d’Origine. Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia,  non supereremo  90 – 92 milioni di bottiglie di bollicine stappate con un controvalore al consumo superiore a 1 mld/euro (+7%). Quasi il 74% delle bottiglie concentrate a Capodanno.
All’estero Ovse-Ceves registra una variabilità fra paese e paese molto accentuata partendo da una incognita in Usa (primo mercato estero per i vini italiani) dove le importazioni sono arrivate, i prezzi sono in crescita del 12% (concordato fra produttore e importatore), ma difficile capire come e cosa acquisteranno gli Americani. Meglio in altri paesi anche se il Prosecco Doc segna un anno di riflessione e riposizionamento: bene in sud America e in Asia ma i numeri erano molto piccoli. Sono 163 i paesi esteri destinatari di bollicine italiane: circa 240 milioni di tappi voleranno per l’ultimo dell’anno targati tricolore per 2,8 miliardi di dollari di valore al consumo. “
                                                             
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Italian Bubble Wines Economic Observatory
Giampietro Comolli
Agronomo Economista Editorialista Enologo Accademico Docente
Presidente Osservatorio Economico Vino Spumanti – www.osservatorio.ovse.org
Presidente Centro Studi Analisi Ricerca Mercati Consumi EcoAlimentari – CevesUni
Presidente Istituto Tutela ItaliaSale Alimentare – Iesia

Presidente Istituto Economico Demografico Montagna Italiana – Iedmo

Giampietro Comolli
Già direttore di consorzi,  fondatore Federdoc 1998 e primo direttore

Esclusiva  Newsfood.com
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Giampietro Comolli

Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

Presidente CevesUni- centro studi ricerche
mercato consumi distretti produttivi

Mob +393496575297

Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà

Redazione Newsfood.com
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