Quale impatto ha la malattia dei lavoratori sull'economia

A livello europeo, il 10% dei lavoratori assenti dal lavoro per malattia ha l’influenza. L’assenza, dunque, è provocata da un male di stagione che non preoccupa e per il quale sono in
pochi a vaccinarsi.
Ma, se dal punto di vista della salute l’influenza non fa paura ai più, a livello economico, invece, questa provoca un calo della produttività compreso tra 8,4 e i 12,9 miliardi
di euro e concentrato in pochi mesi.
Ad illustrare questi dati è Paolo Tedeschi, docente del Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale dell’Università Bocconi, che ha sottolineato come il
vaccino antinfluenzale consenta di risollevare la salute anche dell’economia Ue.
Infatti, il vaccino in media costa 13,86 euro: moltiplicando il prezzo per il numero dei cittadini europei (circa 500 milioni), si spenderebbero circa 7 miliardi di euro e, quindi, meno che per
far fronte alle assenze dei lavoratori.
In Italia, nel 2006 i lavoratori bloccati in casa dall’influenza sono stati più di 4.800.000 ed hanno accumulato circa 32.275.000 giornate di assenza totali: da esse è derivata
una spesa che ha superato i 2.860.000.000 euro e che ha gravato sul SSN, sull’Inps, sulle famiglie e sui datori di lavoro.
Lo studio dal titolo “Pandemia influenzale”, condotto da Paolo Tedeschi ed Alberto Mattelli, docente dell’Università degli studi di Brescia, spiega che un giorno di ospedale costa al SSN
400-600 euro, mentre il prezzo del vaccino in farmacia va dai 10 ai 20. Se a ciò si aggiunge che il SSN spende il 50% in meno per i vaccini acquistati e messi a disposizione degli aventi
diritto, appare chiara l’importanza di vaccinarsi: “Minori costi incrementali a carico della sanità pubblica e quindi delle nostre tasche di contribuenti – scrivono Tedeschi ed Mattelli
– minore congestione e maggiore efficienza degli ospedali presi d’assalto per le conseguenze dirette e indirette che l’influenza può causare, soprattutto nelle categorie più
esposte come bambini e anziani”.