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Primativo di Turi – Piccolo Blu di Puglia, pubblicazione di  Stefano De Carolis

Primativo di Turi – Piccolo Blu di Puglia, pubblicazione di  Stefano De Carolis

By Giuseppe

Primativo di Turi – Piccolo Blu di Puglia, pubblicazione di  Stefano De Carolis

 

Una pregevole pubblicazione storica sul “Primativo di Turi”, vino rosso di Puglia

 

Newsfood.com, Bari, 15 aprile 2024

 

Primativo di Turi – vino rosso di Puglia, pubblicazione di  Stefano De Carolis

Una pregevole pubblicazione storica sul “Primativo di Turi”, vino rosso di Puglia

                                      

Giovanni Mercadante

Un vino speciale, rosso, dal gusto secco e  gradevole raccontato in una pregevole pubblicazione di  Stefano da Carolis, ricercatore storico, sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri, specializzato nella Tutela del Patrimonio Culturale Nazionale presso il MI-BACT di Roma.

Il “Primativo di Turi” Piccolo Blue di Puglia è stato portato all’attenzione del grande pubblico amante di questo “nettare degli Dei”. I vitigni coltivati nell’area di Turi, entroterra di Bari, sono un’eccellenza del territorio con un solido e robusto background storico nel panorama enologico nazionale.

L’autore, da esperto investigatore, ha fatto approfondite ricerche negli archivi di Stato e di privati consultando documenti inediti, pregevoli pubblicazioni ottocentesche e antiche fotografie.

E’ da questo contesto che nasce l’opera di Stefano De Carolis: “Primativo di Turi. Piccolo Blu di Puglia” (edizioni Carta Bianca).

“Primativo” è senz’altro  una deformazione  linguistica  locale del già noto  “Primitivo”.

Stefano De Carolis, da attento studioso, fa sapere  che nel 1873 il Vino Primativo di Turi venne esposto all’Esposizione Universale di Vienna.  Il produttore del vino Primativo di Turi, pioniere della commercializzazione del vino in bottiglia, fu il Domenico Cozzolongo, un lungimirante proprietario e grande esperto enologo. 

Inoltre, aggiunge ancora l’autore, nella rivista di viticultura ed enologia italiana del 1881, diretta dai chiarissimi Prof. G.B. Cerletti e dal famoso Dott. Antonio Carpenè, direttore della Società Enotecnica Trevigiana di Conegliano Veneto, entrambi luminari nel campo dell’enologia italiana, dopo attenta analisi e assaggi del vino prodotto dalla famiglia Cozzolongo scrissero:

 Primativo rosso di Turilimpido, bel colore di vino vecchio, sapore secco, tonico, fragranza gradevolissima, armonico, nel complesso e generoso.

Il saggio ripercorre lo stretto legame tra il territorio di Turi e la produzione di vini di qualità. 

Nel cuore della Puglia, sullo sfondo di un accurato affresco economico-sociale del Mezzogiorno di inizio Novecento, si staglia l’avvincente narrazione della storia dei “pionieri” del “nettare di Bacco”, imprenditori visionari capaci di rivoluzionare la produzione e la commercializzazione vinicola, conquistando gli elogi delle indiscusse autorità del mondo enologico italiano.

La pubblicazione, con prefazione di Antonio Mario Zaccheo, produttore vitivinicolo italiano, è arricchita da tre preziosi contributi.

Il primo è la dissertazione a carattere scientifico a firma del dott. Angelo Raffaele Caputo, agronomo e ricercatore del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – Centro di ricerca Viticoltura ed Enologia di Turi (Crea-Ve). 

Assieme ai ricercatori Marica Gasparro e Vittorio Alba, Caputo apre in tono chiaro una riflessione sulla “mappatura” dei vitigni quale strumento per salvaguardare la “biodiversità biologica” ed orientare la produzione viticola verso un modello sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico.

Il secondo contributo, invece, ripropone il saggio del compianto Giandomenico de Carolis, cardiochirurgo di fama nazionale, che si sofferma sul “nettare degli dèi” sviscerandone, in maniera appassionata e illuminata, il profilo storico e scientifico.

Infine, dopo oltre un secolo di colpevole silenzio, questo lavoro fa emergere dalla penombra il trattato “La Puglia che fu e quella che è” (1898) di Giovanni Cozzolongo, in cui si offre uno sguardo critico sulla geografia, l’agricoltura e la storia della Puglia, evidenziando le tradizioni che hanno plasmato questa regione nel corso dei secoli e le sfide che la attendono.

L’autore, Stefano de Carolis (Conversano, 1969) è un ricercatore storico;  nel 2018 ha pubblicato il saggio dal titolo “Con un piede nella fossa, storia di malavita e camorra barese” (LB edizioni). 

Nel 2022, con il geologo Alessandro Reina, dà alle stampe il saggio storico-scientifico “Acqua, preziosa risorsa e fonte di vita” (Edizioni Carta Bianca). 

Nel 2023, sempre per i tipi Carta Bianca, pubblica il saggio storico “L’Omicidio Caracciolo. Malaffari, intrighi e depistaggi” e cura la ristampa del volume ottocentesco “La Fava di Giovanni Cozzolongo”.

Nello stesso anno, è uscito il libro “L’Infame Legge: Storia della Camorra in Puglia “ (Giazira Scritture).

Giornalista iscritto presso l’Ordine della Puglia collabora con diverse testate a diffusione nazionale, con il “Notiziario Storico dell’Arma dei Carabinieri” del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma e con il periodico americano “L’Italoamericano”. 

È fondatore e presidente dell’Associazione culturale “La Faldacchea di Turi, storia, tradizioni e territorio”.

Il volume è acquistabile sul sito web della casa editrice (edizionicartabianca.it) e sui principali store (Feltrinelli, IBS, Unilibro)

Giovanni Mercadante

Giovanni Mercadante

Giornalista freelance, studioso di storia e araldica, interprete traduttore di tre lingue, esperto di ricerche di mercato e know-how tecnologico.

Corrispondente da Altamura per Newsfood.com
Altamura, capitale dell’Alta Murgia Barese

 

 

 

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