Prezzi, Coldiretti: Crolla il mais in USA
30 Giugno 2008
Sono destinati a salire ulteriormente i costi di produzione di latte e carne negli allevamenti per effetto dell’aumento del mais destinato all’alimentazione animale dopo che l’Usda, il
dipartimento governativo statunitense dell’Agricoltura, ha annunciato una riduzione del 9 per cento nei terreni coltivati a granoturco negli Usa anche per effetto dell’alluvione del Midwest. E’
quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati relativi all’inflazione nel mese di giugno divulgati in Italia dall’Istat.
Dagli Stati Uniti – precisa la Coldiretti – partono il 60 per cento del mais, un terzo della soia e un quarto del frumento commercializzati a livello mondiale e gli andamenti delle produzioni
sono destinati ad influenzare le quotazioni a livello internazionale dove ad indicare è anche il bilancio del terremoto in Cina con la perdita in agricoltura di 6 miliardi di
dollari: 350.000 tonnellate di grano, serre distrutte, campi da riso danneggiati fino al 70 per cento e oltre 3 milioni di maiali uccisi.
La maggiore vulnerabilità delle coltivazioni ai cambiamenti climatici, l’aumento del benessere in economie emergenti come la Cina e l’India e la crescita della popolazione si
traduce – sostiene la Coldiretti – in una maggiore richiesta di sicurezza alimentare dal punto di vista quantitativo e qualitativo. Una situazione che richiede un cambiamento delle gerarchie
all’interno dell’economia e un ruolo più centrale da svolgere per l’agricoltura che – sottolinea la Coldiretti – ha bisogno di politiche forti per garantire la
disponibilità di cibo ad una crescente popolazione mondiale.
Occorre – conclude la Coldiretti – investire nella produzione agricola per dare stabilità ai mercati e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nelle diverse
realtà del pianeta, dove le politiche di mercato devono valorizzare prima di tutto le produzioni locali per essere meno dipendenti dalle esportazioni.