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“Porta la Sporta” e abbandoni la plastica

“Porta la Sporta” e abbandoni la plastica

By Redazione

Perché usare per pochi minuti un oggetto che può durare anche cento anni? Lo chiede provocatoriamente un claim della campagna “Porta la Sporta”, lanciata dall’Associazione dei
Comuni Virtuosi, 22 comuni italiani che hanno scelto di sottoscrivere uno statuto che li impegna nella realizzazione di politiche tese al raggiungimento di una maggiore sostenibilità
ambientale.

La campagna, non ancora promossa attraverso i media e gli organi di stampa ufficiali, sta già facendo parlare molto di sé, sia tra le istituzioni e le associazioni che vi hanno
aderito, sia tra i numerosi commercianti sensibili all’abuso della busta di plastica, ossia di un oggetto che serve a trasportare per pochi minuti gli acquisti più vari ma che rischia
anche di finire per decenni nell’ambiente, tanto a causa degli incivili abbandoni, quanto per opera di agenti naturali come acqua e vento.

“Porta la Sporta” s’ispira e si affianca a molteplici iniziative internazionali che associazioni di diversa composizione, su base volontaria, stanno attivando in ogni parte del mondo (ad
esempio il movimento “Plasticbagfree Cities” in Inghilterra) dimostrando che è possibile bandire questo oggetto dal nostro quotidiano utilizzando borse e altri contenitori
riutilizzabili.

Silvia Ricci, ideatrice e responsabile della campagna, spiega: “Tutto è iniziato nel 2007 con la visione del documentario “Message in the waves” di Rebecca Hosking, cameraman della Bbc,
in cui è ben visibile il danno arrecato dalla plastica, in particolar modo dei sacchetti, su ambienti e animali che sono lontano da noi. Sono rimasta scioccata dai dati sulle morti degli
animali, circa 100 mila ogni anno, causate dall’abbandono dei sacchetti. Per questo abbiamo pensato di rivolgerci alle pubbliche amministrazioni, alle associazioni locali, ai gruppi spontanei e
anche ai singoli cittadini presenti sul territorio nazionale per diffondere l’abitudine a portare sempre con sé una shopping bag riutilizzabile più volte, anziché usare
ogni volta un sacchetto di plastica che poi diventa un rifiuto”.

Secondo Ricci si tratta di un’iniziativa che può ottenere un grande successo: “Il cittadino è maggiormente disposto a modificare comportamenti dannosi quando può dare un
significato ai suoi sforzi personali, una loro logica collocazione in un disegno comune in cui gli obiettivi sono chiari e condivisi. A queste condizioni diventa naturale voler stare “dalla
parte giusta”. Spesso il cittadino concorda con i messaggi lanciati da campagne ambientaliste che promuovono la riduzione dei rifiuti ma poi fa poco o nulla, trovando comodi alibi nella
mancanza di facilitazioni, di percorsi già studiati, di esempi dall´alto, di legislazioni e politiche chiare ed efficaci”.

Per un’azione capillare su tutti i possibili interessati, il sito http://www.portalasporta.it rende disponibile un’informazione multimediale fatta di notiziari, documenti scientifici, immagini e
filmati sui danni provocati dalla dispersione dei sacchetti di plastica nell’ambiente; vi sono anche raccolte le novità correlate al tema a livello nazionale e internazionale,
nonché indicazioni e suggerimenti su quali comportamenti individuali sono auspicabili al fine di ridurre o azzerare l’utilizzo dei sacchetti e degli imballaggi monouso in genere.
Inoltre, una guida “passo a passo” fornisce alle amministrazioni, alle associazioni o cittadini volontari suggerimenti e indicazioni su come introdurre l’iniziativa “Porta la Sporta” sul
territorio e mette a disposizione una serie di materiali e di supporti grafici, scaricabili e utilizzabili per diffondere la campagna capillarmente e in tutti gli ambienti frequentati: nelle
scuole, nei posti di lavoro, nelle strutture di tempo libero, ecc.

Gli interessati vi possono anche trovare un’informativa su tutti gli attori aderenti alla campagna, sui loro risultati, sui riscontri ottenuti negli organi d’informazione e sul web e una
panoramica dedicata alle aziende o gruppi che collaborano con la campagna, con un resoconto di quanto messo in campo. Non manca, infine, una serie di proposte di varie tipologie di borse
riutilizzabili, con tanto di modelli per imparare a confezionarle in casa.

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