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Piano anti crisi, Cia: dal Governo ci aspettavamo di più

By Redazione

 

Ci aspettavamo molto di più. Giusta l’attenzione per i redditi più bassi, ma per affrontare e superare una crisi complessa ed imprevedibile come quella che stiamo
vivendo occorrono misure più coraggiose, incisive e realmente mirate per ridare fiato alle imprese e rilanciare i consumi delle famiglie. Così la Cia-Confederazione
italiana agricoltori commenta i risultati dell’incontro di ieri tra governo e forze sociali.

Per quanto riguarda l’agricoltura, settore che sta attraversando una delle crisi più difficili della sua storia recente, dalle proposte del governo -afferma la Cia- non
intravediamo passi avanti. Alle nostre sollecitazioni, espresse nel corso della mobilitazione, non sono venute risposte concrete. Il problema dei costi produttivi e degli oneri sociali
resta grave. Come rimane difficile il quadro relativo al Fondo nazionale contro le calamità naturali e ai finanziamenti per gli investimenti, in particolare per il Piano irriguo.

Per questa ragione -ricorda la Cia- riteniamo indispensabile per le aziende agricole, soprattutto per quelle di montagna e delle zone svantaggiate, la proroga degli sgravi contributivi
Inps. Nello stesso tempo ribadiamo la necessità di ridurre i costi produttivi per gli agricoltori attraverso misure come quella dell’accisa zero per il gasolio agricolo, la
riduzione al 4 per cento dell’aliquota sui carburanti, il “taglio” dal 20 al 10 per cento dell’Iva sul vino, l’estensione del credito d’imposta per
nuovi investimenti e l’Iva al 4 per cento sulle nuove strutture realizzate nell’ambito dei Piani di sviluppo rurale. Infine, resta fondamentale la necessità di
facilitare l’accesso al credito per le imprese.

Per quanto concerne gli investimenti, la Cia riafferma l’esigenza di intervenire sia per le grandi e piccole opere pubbliche. In questo contesto devono essere la dotazione
del piano irriguo nazionale. La finanziaria del 2008 aveva stanziato 150 milioni per il 2008 ed il 2009 (era prevista, inoltre una dotazione aggiuntiva di 100 milioni per 15 anni a
partire dal 2011). Nel complesso, il piano irriguo disporrebbe di 920 milioni fino al 2010 e di 100 milioni l’anno per 15 anni a partire dal 2011. I tagli proposti ammontano a 300
milioni per il triennio 2009 -2011.

Sempre in tema di infrastrutture, la Cia ribadisce che il segno delle difficoltà dell’agricoltura è anche nell’atmosfera di isolamento in cui spesso le aziende
sono costrette ad operare. La competitività del sistema non può essere solo della singola impresa. Il territorio ed il sistema economico che lo anima debbono, da un lato,
favorire l’iniziativa imprenditoriale, dall’altro, garantire diritti di cittadinanza a chi opera nelle aree rurali. Bisogna, quindi, creare le condizioni per un
rafforzamento della competitività di sistema. E questo significa mettere in atto politiche integrate in grado di intervenire sui diversi aspetti che interagiscono con la
qualità del “sistema territorio”

Da qui l’impellente esigenza -riafferma la Cia- di potenziare anche le strutture di comunicazione e per la logistica, dalle infrastrutture per la commercializzazione locale ai
centri di raccolta ed alle piattaforme di stoccaggio dei prodotti. Non solo. La costruzione delle linee ferroviarie ad alta velocità libera tratte che -conclude la Cia- dovranno
essere destinate al trasporto locale, alleviando le difficoltà di collegamento delle aree rurali.

 

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