Olio da fast food, un rimedio contro la calvizie?

8 Febbraio 2018
Olio da fast food: per molti, pericoloso, dannoso o quantomeno poco sano.
Eppure, un suo componente potrebbe essere la chiave per curare la calvizie, la perdita di capelli che affligge sempre più persone.
A dirlo, una ricerca della Yokohama National University, diretta dal dottor Junji Fukuda e pubblicata su “ Biomaterials”.
Gli studiosi si sono concentrati su un tipo particolare di calvizie, l’alopecia androgenetica. E’ la calvizie più comune, che tocca il 70% degli uomini e il 40% delle donne ad un certo stadio della loro vita. E’ provocata da una suscettibilità del follicolo pilifero ad una miniaturizzazione di tipo androgenetico e comporta conseguenze negative di tipo psicologico.
Allora, in una prima fase del lavoro, i ricercatori hanno lavorato sull’olio da fast food, estraendo il dimetipolisilossano. Permeabile all’ossigeno, questo componente vieme impiegato per friggere, per la sua capacità di stabilizzare la temperatura ed agire come antischiuma.
In cerca di conferme, gli studiosi hanno selezionato un gruppo di topi calvi. Dopo l’iniezione del dimetilpolisilossano, i topi mostravano una cresciuta produzione di germi del follicolo pilifero. In seguito, sono spuntati nuovi peli, contrastando la calvizie.
Intervistato, il dottor Fukuda ha definito la ricerca fatta “Molto semplice, un metodo robusto e promettente. Speriamo che questa tecnica riuscirà a migliorare la terapia rigenerativa dei capelli umani utilizzata per trattare calvizie come l’alopecia androgenetica”.
Prossimo passo, testare il prodotto su cavie umane. Nel mentre, gli scienziati nipponici avvertono: al momento, non vi è conferma che mangiare fast food sia efficace contro la calvizie.
Perciò, meglio mangiare cibi più sani ed aspettare ulteriori sviluppi.
Matteo Clerici
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