Norme più severe sui prodotti biologici
31 Marzo 2007
Quanto stabilito ieri, 29 marzo, dal Parlamento europeo in materia di prodotti biologici e OGM “non può che restituirci serenità”. Così il Ministro per le Politiche
Agricole e Alimentari, Paolo De Castro, che, commentando la decisione con cui l’Assemblea di Strasburgo ha stabilito, per il biologico, una soglia di contaminazione accidentale da Ogm
dello 0,1% , ha aggiunto: “La nostra posizione di tolleranza zero rispetto alla contaminazione da Ogm negli alimenti ottenuti da agricoltura biologica trova così ascolto e
soddisfazione”.
Quello dello 0,1% è, ha spiegato il Ministro, “un limite al di sotto di quello di rivelabilità; stabilendolo, il Parlamento ha dimostrato sensibilità verso un settore per
il quale inizialmente era stato indicato un valore dello 0,9%, cioè uguale a quello fissato per l’agricoltura tradizionale e che avrebbe potuto vedere seriamente compromesso lo
sviluppo dell’ intera filiera produttiva”.
“Ora”, ha concluso il Ministro De Castro, “ci auguriamo che questa decisione del Parlamento europeo possa tradursi concretamente in una decisione del Consiglio Europeo”.
Soddisfatta anche la Coldiretti, che, insieme a Slow Food, chiede da tempo “tolleranza zero per il biotech” e giudica questa “impostazione positiva, assieme alla richiesta dello stesso
Europarlamento di avere su questa materia potere di co-decisione anziché solo consultivo”.
La decisione presa ieri a Strasburgo, infatti, è in linea con la recente netta opposizione delle Regioni europee nei confronti della proposta della Commissione europea di consentire la
contaminazione da Ogm nel biologico, ricorda la Coldiretti, che nel 2006 aveva condotto anche una indagine sulla “Opinioni degli Italiani sull’alimentazione”. In base a tale indagine, era
emerso che se l’agricoltura biologica fosse contaminata da organismi geneticamente modificati (Ogm) si verificherebbe un crollo del 60 per cento nei consumi per una crisi di fiducia nei
confronti di alimenti scelti e pagati con un differenziale di prezzo, proprio perché garantiscono sicurezza e naturalità nel metodo di produzione.
“La grande opposizione dei cittadini, del Parlamento Europeo e delle Istituzioni regionali e territoriali al biotech nei piatti del Made in Italy”, aggiunge la Coldiretti, “è dimostrata
dal successo della campagna che ha portato in breve tempo ben 2.355 comuni su un totale di 8.106 (pari al 29%) ad adottare delibere contro il biotech nei propri territori grazie al supporto del
vasto movimento di opinione trasversale dal punto di vista politico e sociale riunito nella coalizione “Liberi da Ogm”, che ha anche predisposto un Manifesto per impedire che la contaminazione
da biotech del biologico italiano possa concretizzarsi”.
“L’Italia, quarto produttore mondiale e primo nella UE, con un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell’Unione, ha la responsabilità di svolgere un
ruolo di avanguardia a livello comunitario”, conclude la Coldiretti, “per difendere il settore dai rischi concreti di perdita di credibilità e mercati”.
Sulla stessa linea anche Slow Food, il cui presidente internazionale, Carlo Petrini, ha accolto come “un segnale importante” l’abbassamento dall’ 0,9 allo 0,1% della soglia massima
di OGM per i prodotti biologici. “È un risultato importantissimo”, ha detto, “per il quale lavoriamo da tanto tempo sia a livello nazionale, con l’ingresso di Slow Food Italia
nella coalizione “Liberi da OGM”, sia a livello Europeo, con l’appoggio di tutte le nostre associazioni nazionali”.
Petrini, che ancora nel suo intervento all’inaugurazione di Biofach, la fiera tedesca dell’agricoltura biologica mondiale, aveva invitato alla tolleranza zero, ritiene che la
decisione presa a Strasburgo “segni un passo avanti verso l’Europa che ci piace, quella che ascolta le opinioni e le esigenze dei suoi cittadini e dei suoi produttori. Per quanto ci
riguarda ribadiremo ancora e ancora le nostre posizioni e il prossimo appuntamento è a Montpellier il 14 e 15 aprile con i Vignerons d’Europe, una categoria produttiva che ha molto
da dire, e molto da ascoltare, a proposito di produzione biologica e di rifiuto degli OGM”.
“Di fatto oggi si è raggiunto l’accordo sullo “zero tecnico”: non resta che attendere il pronunciamento finale del Consiglio Europeo del Ministri, che”, ha concluso Petrini, “mi
auguro continui in questa direzione dichiarando la tolleranza zero agli OGM nell’agricoltura biologica”.