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No alle salse, si alle bevande in bottiglia: piccolo vademecum per l’alimentazione in vacanza

No alle salse, si alle bevande in bottiglia: piccolo vademecum per l’alimentazione in vacanza

By Redazione

Sgradevole, ma non rara. La diarrea del viaggiatore, presente a diverse latitudini, colpisce infatti dal 25-50% di coloro che partono per le vacanze.

E’ allora buona norma prendere alcune precauzioni. Per aiutare il viaggiatore indeciso, il dottor Giovanni Gennnaro Viviano e gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù (di Roma)
hanno creato un vademecum salva vacanza (presente anche sul sito http://www.ospedalebambinogesu.it ).

Per iniziare, gli studiosi mettono in chiaro come in almeno 50 casi su 100, la diarrea del viaggiatore è causata dall’escherichia coli enterotossico, trasmesso tramite cibi o bevande
contaminate.

A questo proposito, è bene ricordare come “L’aspetto apparentemente sano e appetibile degli alimenti non è garanzia di sicurezza” ed agire di conseguenza.

Così, va usata molta cautela nel consumare verdura, la frutta, i legumi crudi o che non possano essere sbucciati o cotti, le uova crude o poco cotte ed i pesci allevati in zone insicure
(come paludi o prossimità di scarichi, urbani od industriali). Da considerare a rischio le salse fatte in casa, i budini ed i gelati ottenuti con latte non pastorizzato.

Riguardo alle bevande, quelle imbottigliate sono generalmente sicure, mentre l’acqua è un probabile veicolo di malattie. Come spiegano i medici, “L’acqua dolce, se usata come bevanda,
può essere responsabile di varie patologie”.

Se poi le precauzioni non servono e la malattia colpisce, bisogna evitare la disidratazione, specie nei soggetti più vulnerabili, come i bambini.
A tal proposito, possono essere utili “Soluzione reidratanti contenenti sali e glucosio”. Oppure, si possono usare altri prodotti, ricordando però che “Gli antidiarroici e gli
antiperistaltici sono controindicati nei bambini di età inferiore ai 3 anni, inoltre possono produrre effetti indesiderati anche negli adulti”. Ancora, “Nell’impossibilità di
effettuare accertamenti, può essere indicata una terapia empirica con cotrimoxazolo”.

Tuttavia, questi sono passi successivi: come ricorda il vademecum, in caso di malessere la prima opzione deve essere sempre la ricerca di un medico qualificato.

Matteo Clerici

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