Matakana è la prima CittaSlow neozelandese
21 Marzo 2007
È la cittadina costiera di Matakana, nel distretto di Rodney, la prima Cittaslow neozelandese. Lo ha certificato il sindaco di Orvieto e vicepresidente del movimento internazionale,
Stefano Mocio. Dopo un attento esame di certificazione, la cittadina è risultata in linea con le decantate caratteristiche delle altre città slow. La quasi totalità della
popolazione residente si oppone, infatti, ad uno sviluppo indifferenziato della vicina metropoli di Auckland, che non tenga conto delle specificità locali e di forme di sviluppo
‘slow’ del territorio. “In un paese come la Nuova Zelanda che ha 4.300.000 abitanti, in cui 800 mila sono nella capitale Wellington e 1,5 milioni in Auckland – ha dichiarato Mocio
– si comprende bene come sia importante puntare, come già avviene ad Orvieto e nelle altre ottanta Cittaslow europee, ad uno sviluppo socio-economico di qualità, graduale ma
determinato, cui concorrono il pubblico e il privato in una forma pregiata di equilibrio. Non alienando definitivamente e globalizzando in senso negativo, il grande patrimonio di cultura,
saperi e sapori che i territori detengono”.
Alla cerimonia ufficiale hanno preso parte Sally Meiklejohn, promotrice assieme a Dorothy Anderson del workshop di adesione a Cittaslow internazionale, Alessandra Zecchini, convivium leader di
Slow Food Waitakeri e Maria Pia de Razza, affermata ristoratrice nella città di Wellington, la capitale neozelandese, nonché animatrice del locale Convivium di Slow Food. La
delegazione di Cittaslow ha incontrato, inoltre, due rappresentanti della comunità locale Maori, Sharon Hawraki e Geneva Hildreth, e toccato con mano alcune esperienze di progetto nei
settori dell’agricoltura, la vitivinicoltura, l’energia sostenibile, il riciclo dei rifiuti e l’artigianato d’arte, prima di spostarsi in Giapppone, ospiti della città di Maebashi, la
città a tre ore da Tokyo da dieci anni gemellata con Orvieto.
La delegazione composta dal Presidente di Cittaslow, Roberto Angelucci, il Direttore di Cittaslow e del Palazzo del Gusto di Orvieto, Pier Giorgio Oliveti e l’esperta di cucina, Iva Barbabella,
si è recata in visita al Governatore della locale prefettura provinciale di Gunma, Hiroyuki Kodera, ed è stata salutata presso la sede del Comune, dal Sindaco di Maebashi, Masao
Takagi, nei giorni che precedono la cerimonia di domani, Festa Nazionale per l’arrivo della Primavera. Dalla firma del protocollo di gemellaggio con Maebashi del 12 dicembre 1996, la
città di Orvieto ha saputo mantenere vivi i rapporti con scambi culturali e visite sportive. “Orvieto, anche in qualità di Sede con il Palazzo del Gusto delle Cittaslow
internazionali – ha aggiunto il sindaco – saprà promuovere anche in Giappone questa nuova filosofia di vita basata sul rispetto di ciascuna identità delle città
e dei territori, e della protezione delle culture ed economie tradizionali servendosi anche delle ultimissime tecnologie, di cui il Giappone ricchissimo”.
Interessanti le prospettive di scambio con Orvieto anche nel settore agroalimentare e dell’educazione al gusto e domani i prodotti orvietani saranno i protagonisti del Gran Pranzo Orvietano con
ricevimento d’onore. I prodotti portati dall’Italia grazie alla collaborazione di Sam Tokunaga, verranno cucinati dalla decana della cucina locale, Iva Barbabella che proporrà bruschette
con olio Umbria Dop-sottozona Colli Orvietani, panzanella, frittate, pecorino orvietano stagionato, zuppa di fagioli e verdure, tacchino allo zafferano e crostate. La stessa Barbabella nel
pomeriggio condurrà trenta allievi in uno stage di cucina orvietana organizzato dal Palazzo del Gusto. Giovedì la delegazione si trasferirà a Tokyo per incontrare un gruppo
di architetti e designer giapponesi interessati a realizzare nel Novembre 2007 una settimana di Cittaslow International nella sede di Tokyo Gas, la più grande compagnia energetica
giapponese. La fitta agenda prevede per la serata un’intervista a cura del responsabile cultura del maggiore quotidiano economico finanziario nipponico, e con una giornalista di Slow Food Japan