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Maltempo, Coldiretti: la neve batte la siccità, ma c’è pericolo gelate

By Redazione

 

La caduta della neve al nord e le abbondanti precipitazioni al sud sono importanti per scongiurare il rischio della siccità primaverile ed estiva che ormai si ripete in Italia da
molti anni lungo la penisola, mentre preoccupano le conseguenze delle gelate sulle coltivazioni orticole all’aperto. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’evidenziare gli effetti
del maltempo sulle colture agricole che necessitano di scorte idriche da utilizzare per la crescita nel periodo primaverile ed invernale.

L’effetto della neve caduta è positivo e – sottolinea la Coldiretti – si prolungherà nel tempo poiché si scioglie più lentamente e viene assorbita dal
terreno con gradualità e senza dispersioni mentre la caduta della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve avvenire in modo costante e durare nel tempo. I
forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, come quelli in alcune zoen del sud, rischiano di aumentare i danni poiché i terreni non riescono ad
assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi. A preoccupare – cotninua la Coldiretti – sono anche gli abbassamenti eccessivi e prolungati di temperatura per
l’effetto delle gelate sulle colture orticole all’aperto e sui costi del riscaldamento delle serre.

Con i prezzi della frutta e verdura che aumentano del 300 per cento dal campo alla tavola occorre vigilare – sostiene la Coldiretti – affinchè l’ondata di maltempo con l’arrivo
del gelo non diventi la miccia per far esplodere il fenomeno della speculazione in un momento di difficoltà economica per le imprese ed i consumatori. Sono del tutto
ingiustificati gli aumenti al consumo di prodotti già raccolti da tempo come mele, pere, kiwi, arance e clementine che – sottolinea la Coldiretti – sono peraltro un ottimo
alleato per affrontare il grande freddo. Sono stati anche superati – continua la Coldiretti – i problemi legati alla viabilità ed alla possibilità di rifornire i diversi
mercati delle grandi città. Gli eventuali leggeri rialzi alla produzione dovuti all’aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta
disponibilità di alcuni prodotti danneggiati dalle gelate possono essere – sottolinea la Coldiretti – di qualche centesimo che non deve trasformarsi in euro nel passaggio dal
campo alla tavola.

Di fronte alle trappole del mercato in agguato, per fare acquisti di qualità al giusto prezzo la Coldiretti ha elaborato un vademecum per la frutta e verdura che consiglia di
verificare l’origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore
freschezza, privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, nei mercati e nei punti vendita specializzati anche della grande distribuzione dove è più facile
individuare l’origine e la genuinità dei prodotti. Inoltre vale la pena approfittare, quando è possibile fare spostamenti, dell’apertura dei mercati all’ingrosso ai
privati cittadini, prevista dalla legge in orari determinati, consente risparmi con acquisti a collo (cassetta o altro) e di usufruire degli eventuali “saldi last-minute”. Ma
secondo la Coldiretti occorre intensificare anche l’attività di vigilanza perchè – denuncia la Coldiretti – sono praticamente scomparsi dai banchi di vendita della frutta
e verdura i cartellini che devono riportare obbligatoriamente oltre al prezzo la provenienza, la varietà ed il livello di qualità per consentire ai consumatori di fare i
necessari confronti. La mancanza delle etichette con l’indicazione dell’origine impedisce – conclude la Coldiretti – di fare scelte consapevoli e di capire quali prodotti sono di
stagione nel nostro Paese e quale è quindi il momento migliore per acquistare le arance o i kiwi, che evidentemente non sono presenti in Italia dodici mesi all’anno.

 

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