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L'export del Made in Italy verso l'oriente lancia segni positivi

By Redazione

La Confederazione Italiana Agricoltori (Cia) ha analizzato i dati diffusi dall’Istat relativi al commercio estero per l’anno 2006, le rilevazioni segnalano segnali positivi dall’export
del Made in Italy soprattutto verso i Paesi orientali, quali Cina e i Giappone, sia per i prodotti agricoli che per quelli trasformati.

In Giappone, in particolare, l’agricoltura ha registrato un aumento del 35,%, ma è stata la Cina a farla da padrone, con un incremento dell’importazione che si attesta sul
94,5%.
Si tratta di un segnale positivo per i prodotti Italiani, che migliorano la loro posizione sulle tavole internazionali, anche i Paesi lontani e di cultura (anche alimentare) molto diversa dalla
nostra.

I prodotti che guidano l’esportazione, secondo le rilevazioni della Cia, sono il vino, i formaggi e quelli appartenenti al settore ortofrutticolo, ma la situazione è destinata a
migliorare ulteriormente grazie ad un prodotto che a breve arriverà sulle tavole orientali: il prosciutto.
Il Made in Italy, dunque, non arresta la sua avanzata, ma per avere dati certi è necessario attendere le percentuali relative all’interscambio tra i Paesi appartenenti
all’Unione Europea.
Resta da risolvere, inoltre, la problematica relativa alla competitività dei prodotti italiani all’estero, che, come sottolinea la Cia, dipende all’aggiornamento
dell’attuale normativa, al fine di tutelare la nostra produzione dai falsi e dalle imitazioni.

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