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Lavoro: per trovarlo il 16% dei giovani si rivolgerebbe alla mafia

By Redazione

Due 18enni su dieci pur di ottenere un lavoro si rivolgerebbero ad un mafioso, il 16%, invece, di fronte ad un’ingiustizia si rivolgerebbe alla mafia per chiedere aiuto, è quanto viene
fuori da una inchiesta condotta dagli studenti dell’Itcg «Jacopo del Duca» di Cefalù, sui giovani che sono andati per la prima volta al voto nei paesi delle Basse Madonine, i
risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero del giornale d’istituto.

L’inchiesta e’ stata condotta fra i giovani delle basse Madonie che ad aprile sono andati a votare per le politiche per la prima volta. Hanno risposto al questionario 328 neo diciottenni. Al
quesito«Stai per terminare gli studi e presto vorrai inserirti nel mondo del lavoro. Cosa faresti pur di ottenere un buon posto lavoro?» il 19% ha risposto che si rivolgerebbe
persino ad un mafioso, il 21% si farebbe raccomandare e solo il 45% cercherebbe di farsi assumere dimostrando quello che vale senza alcuna raccomandazione. Il restante 15% darebbe il voto a chi
lo chiede indipendentemente dalla propria ideologia politica. Alla domanda, invece, «Se tu o la tua famiglia doveste subire un’ingiustizia a chi ti rivolgeresti per chiedere aiuto?»
il 16% ha risposto dicendo che si rivolgerebbe alla mafia, il 18% alla politica e il 66% alle forze dell’ordine. Dalla stessa inchiesta viene fuori che solo il 44% dei neo votanti reputa utile
la sua prima esperienza di voto. Il 33%, infatti, non conosce il sistema elettorale e solo il 38% lo condivide.

«E’ un dato significativo – afferma il coordinatore di Sos Impresa Confesercenti Lino Busà – ma che non stupisce e in fin dei conti è anche inferiore a percentuali molto
più preoccupanti registrate in sondaggi precedenti. In ogni caso è un dato che rispecchia due elementi: una sostanziale, crescente perdita di valori tra i giovani e la visione
arcaica e sbagliata che la mafia è di fatto una grande azienda dà lavoro. Il lavoro in effetti lo dà – sottolinea Busà – ma a coloro che sono inseriti
nell’organizzazione malavitosa o magari a chi rischia il carcere. Per fortuna che i giovani non sono tutti così e ci sono grandi organizzazioni giovanili che quotidianamente lottano
senza quartiere contro la mafia e la criminalità.

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