La regione Marche finanzia una struttura dove curare bambini ebrei e palestinesi
29 Ottobre 2007
Ancona, 26 Ottobre 2007 – Un contributo concreto per favorire il dialogo tra israeliani e palestinesi: si inserisce in questo quadro la missione del presidente Gian Mario Spacca a
Gesusalemme. Verrà dato avvio al Progetto, pensato con il Centro Peres, di una Unità emato-oncologica nel Palestinian Victoria Augusta Hospital. La Regione vi destina 180 mila
euro, attivati con le risorse della cooperazione internazionale. «Iniziativa di grande significato simbolico e morale», ha detto, «visto che nella struttura verranno curati
bambini ebrei e palestinesi». Testimonianza del fatto che la solidarietà emigra oltre i confini regionali, così com’era avvenuto con l’ospedale a Mostar.
Il programma prevede anche la visita alla scuola «Magnificat» del Padre francescano Armando Pierucci: «da sempre la musica è un fortissimo veicolo di dialogo e questa
struttura ha un’attenzione particolare alle espressioni artistiche delle confessioni cristiane, ebraiche ed islamiche». Ci sarà anche un momento importante sotto il profilo
istituzionale: l’incontro con il presidente dello Stato di Israele Shimon Peres.
Il presidente sarà accompagnato dall’assessore Ugo Ascoli, che ha sottolineato come l’approccio sia quello di lavorare con soggetti pubblici ed espressioni del tessuto sociale: è
questo lo spirito – ha detto – della «cooperazione decentrata».
La missione si inserisce nella Rassegna Adriatico Mediterraneo – alla sua Prima edizione – che è riuscita a coniugare iniziative, di carattere artistico (a cominciare dal Festival
Klezmer) e istituzionale, grazie alla collaborazione di diversi enti, soggetti istituzionali, privati, istituti bancari. Perché – ha ribadito Spacca – «gli obiettivi sono comuni,
la pace, il dialogo, gli scambi culturali, economici, oltre all’interesse più strategico di spostare l’attenzione dell’Europa sull’Adriatico».
Andrea Nobili, presidente dell’Associazione Adriatico Mediterraneo, ha detto di essere «molto orgoglioso» di come si è mossa la Regione, perché «a distanza di
poco tempo, si realizza un’idea nata due anni fa, nel corso di una iniziativa con Manuela Dviri, giornalista e scrittrice di origini italiane, ora in Israele, fortemente impegnata nella
soluzione pacifica del conflitto in Medio Oriente».
Nobili ha fatto un bilancio della Rassegna, che ha avuto successo nelle Marche e nei Balcani – Spalato, Sarajevo, Belgrado – «la risposta della popolazione è stata straordinaria,
al di sopra di ogni aspettativa», ai concerti del maestro Giovanni Allevi e a tutte le iniziative, che hanno saputo «stimolare» l’interesse e creare quel ponte di
collaborazione e dialogo, che era il suo scopo.
Spacca ha ricordato che siamo alla vigilia della formalizzazione del «Segretariato Adriatico-Ionico» alla Regione Marche. Sarà ospitato alla Cittadella e negli Uffici
dell’VIII Piano di Palazzo Raffaello, già vagliati da dirigenti del Ministero degli Esteri.
Il direttore artistico Giovanni Seneca ha ricordato gli altri quattro appuntamenti della Rassegna che si realizzano con la collaborazione dei comuni interessati.
Senigallia (10 novembre), Teatro la Fenice, Enzo Avitabile e Bottari (musiche e suoni del Mediterraneo con l’utilizzo di «strumenti» particolari); Jesi (16 novembre), Teatro Valeria
Morioni, uno spettacolo di Seneca con brani dell’area mediterranea, tra colto e popolare, classicismo e modernità; Falconara (22 novembre), Sala Mercato Enrico, Fink e la Homeless
Orchestra: Israele e Palestina, la pace possibile, cos’è Israele per un ebreo italiano; Macerata (1 dicembre), Teatro Lauro Rossi, Gianmaria Testa Quartet e Erri de Luca «Da questa
parte del mare», spettacolo musicale sul tema delle migrazioni moderne: tango, jazz, bossanova, valzer.