La parola all’esperto: l’esperienza di Cristina Barbagli a servizio dell’industria alimentare

23 Marzo 2009
Oggi il mercato alimentare è costellato di norme che, se da un lato consentono di tutelare i consumatori e la loro sicurezza, dall’altro rendono più complessa l’azione
dell’industria alimentare, che non può rischiare di rimanere indietro rispetto all’evoluzione normativa.
Per aiutare i professionisti nello svolgimento del proprio lavoro in modo sereno e competente, però, esistono degli strumenti ad hoc reperibili in modo semplice e rapido.
Si tratta, ad esempio, sia dei mezzi di informazione nati per assolvere a questo scopo (primo tra tutti NEWSFOOD.com) sia delle attività di esperti che da anni mettono la loro
professionalità e competenza a disposizione dell’industria alimentare.
Tra essi, la più importante e conosciuta è certamente la dottoressa Cristina Barbagli, che è in grado di offrire un servizio completo che va dalla consulenza personalizzata
e fattiva ai test sul campo, per non lasciare nulla al caso.
La Redazione di NEWSFOOD.com l’ha incontrata e le ha chiesto di raccontare se stessa, le sue esperienze ed il suo lavoro per l’industria.
Dottoressa Barbagli, come è iniziato il suo percorso professionale e dove l’ha portata?
La mia formazione è iniziata con la laurea in Scienze Biologiche ed è continuata con la specializzazione in Scienza dell’alimentazione e Tecnologie degli alimenti. Dopo di essa,
ho deciso di non fermarmi e mi sono recata negli Stati Uniti per affrontare le problematiche del consumerismo con Istituzioni pubbliche e private.
Ad oggi il suo è un nome molto conosciuto ed apprezzato nel panorama dell’alimentazione e della nutrizione. A cosa è dovuto questo successo?
Nel corso degli anni, sono stata consulente scientifica di Di tasca nostra, Medicina 33, Diogene, Mi manda Lubrano, ed altre trasmissioni televisive della Rai. Per esse, infatti, ho realizzato
test comparativi su prodotti e inchieste volti all’informazione dei consumatori e alla divulgazione nutrizionale.
E oggi?
Oggi sono consulente scientifica della rivista Gambero Rosso (con cui collaboro dalla sua nascita), dove ho realizzato test comparativi su alimenti. Attualmente pubblico sulla rivista articoli
di divulgazione nutrizionale e tengo una rubrica di news scientifiche sulla nutrizione e di risposte alle domande dei lettori.
Al tempo stesso, sono docente di Scienza dell’alimentazione e Tecnologie alimentari al Master di giornalismo e comunicazione in enogastromia organizzato a Roma dal Gambero Rosso.
E poi si dedica direttamente all’industria alimentare, realizzando servizi di consulenza su molteplici aspetti, che vanno dalla legislazione al marketing.
Sì, da più di dieci anni svolgo servizi per le industrie, sia per la ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti, sia per la definizione delle caratteristiche salutari da privilegiare e
al contenuto di servizio.
Collaboro fattivamente con il Marketing per l’impostazione dell’etichettatura in tutti i suoi aspetti, in modo da valorizzare il prodotto e fornire informazioni utili ai consumatori. La grande
esperienza maturata nei test comparativi mi consente di realizzarli al meglio secondo le necessità e gli obiettivi delle aziende.
Parliamo di test comparativi: cosa si intende, qual è la loro funzione e come opera in questo settore?
I test comparativi risultano fondamentali per la definizione, lo sviluppo ed il perfezionamento dei prodotti alimentari, perché consentono analizzare un prototipo e le sue
potenzialità o di valutare un prodotto esistente in funzione dei propri competitors, analizzandone la qualità e stabilendone il posizionamento sul mercato in relazione alla
concorrenza.
La mia attività, in questo segmento va dalla consulenza per la definizione di necessità, scopi e obiettivi del test comparativo alla realizzazione del test mediante analisi
chimiche, fisiche, microbiologiche e sensoriali con l’ausilio di istituti specializzati, in Italia e all’estero.
Al termine dei test, si procede all’elaborazione dei risultati ed all’analisi delle conclusioni, nonché alla valutazione degli interventi necessari in base ai risultati.