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La Merdaviglia di Kerry a Expo: sbaglio o Marketing di Alto livello?

La Merdaviglia di Kerry a Expo: sbaglio o Marketing di Alto livello?

By Giuseppe

L’italiano di Kerry zoppica al punto da definire la pizza una vera “merdaviglia”… ma la bonaria gaffe gli procura grande popolarità… e Giuseppe Sala Gongola…

Salutando il pubblico in italiano, il segretario di Stato degli Stati Uniti d’America John Kerry stupisce tutti, strappando un applauso convinto di quanti erano presenti all’incontro avvenuto ad Expo. In questo speech in italiano, Kerry fa i complimenti all’Italia per l’organizzazione dell’Expo e per le tante cose straordinarie che sono state realizzate, come “la pizza lunga quasi 2 chilometri, che ha battuto tutti i record”. E, qui, l’italiano di Kerry zoppica al punto da definire la pizza una vera “merdaviglia”. Sono stati in pochi ad accorgersi di questa battuta, anche perché il capo della diplomazia americana ha preferito la sua lingua ad uno stentato italiano. E, così ha pensato ad “Un genio come Leonardo da Vinci – che secondo lui – avrebbe ammirato tantissimo questa Esposizione Universale”. kerry-1
Davanti ad una platea ricca di personalità ed autorità (dal ministro degli esteri Paolo Gentiloni all’ex Presidente del Consiglio, Mario Monti, dal Presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni a Letizia Moratti da Emma Marcegaglia a commissario unico Giuseppe Sala), il Segretario di Stato americano ha incentrato il suo intervento sulla necessità di garantire cibo sano e sufficiente per tutti, con uno sguardo rivolto al futuro, preoccupato per le generazioni che verranno, e determinato nell’apportare cambiamenti concreti. Le parole di Kerry suonano quasi come imperativi: “Dobbiamo imparare a gestire meglio il cibo che abbiamo” ha detto, e poi, ricordando il grave problema del cambiamento climatico e l’influenza negativa che questo ha sulla sicurezza alimentare, ha assicurato l’impegno degli Stati Uniti a lavorare con l’Italia e proprio per trovare soluzioni condivise. Esortando  anche “tutte le nazioni ad impegnarsi e unirsi per intervenire velocemente. E’ necessario essere più creativi ed essere più flessibili”. Solo in questo modo, secondo John Kerry, “possiamo far fronte al problema della malnutrizione e della fame, provando, tutti insieme, a sconfiggerlo”. Supportato da dati scientifici, Kerry ha detto  che “I cambiamenti climatici mettono fortemente a rischio la sicurezza alimentare, soprattutto nelle zone già fragili. Non c’è area del Pianeta che non sia coinvolta da siccità, inondazioni e tempeste, eventi atmosferici estremi che nei prossimi decenni diventeranno ancora più frequenti. Al tempo stesso l’agricoltura è anche una delle principali cause del cambiamento climatico, poiché emette più gas a effetto serra di automobili, aerei e navi messi insieme. Per questo gli Stati Uniti d’America hanno aderito alla Global Alliance for Climate Smart Agriculture lanciata dalla Fao, una campagna che mira a raggiungere tre obiettivi prioritari: aumentare la produttività agricola in modo sostenibile, adattare i sistemi alimentari ai cambiamenti climatici e ridurre le emissioni a effetto serra nell’agricoltura. Nel prossimo futuro dobbiamo rafforzare e allargare questo impegno ad altri Paesi, facendo in modo che la prossima conferenza sul clima di Parigi prevista a novembre produca un accordo il più inclusivo possibile, condiviso da tutti i leader mondiali”.  La visita di John Kerry è proseguita nel pomeriggio con la visita a Palazzo Italia, dove ha incontrato il Presidente di Expo 2015, Diana Bracco, e successivamente ha visitato il padiglione degli Stati Uniti, che come ha detto Sala è stato uno dei successi di questo Expo, visto che le visite hanno superato i cinque milioni. Insomma, quella americana è stata una presenza molto importante ad Expo perché ha privilegiato un tema molto attuale, la sicurezza alimentare, che vede come testimonial la first lady Michelle Obam, che è passata da Expo i mesi scorsi e lo stesso Segretario americano dell’Agricoltura, Tom Vilsack. Tanto che il ministro degli affari esteri, Paolo Gentiloni ha evidenziato che “La presenza americana qui conferma la centralità della sicurezza alimentare e dei cambiamenti climatici, che poi sono il cuore di Expo Milano 2015. Speriamo che la nuova agenda delle Nazioni Unite su queste tematiche possa sensibilizzare tutta la comunità internazionale affinché si arrivi a vincere la sfida contro la fame entro il 2030”.

 

Michele Pizzillo
Inviato Speciale a Expo
Newsfood.com

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