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La “bevanda donna” per eccellenza? E’ l’acqua, meglio se naturale

La “bevanda donna” per eccellenza? E’ l’acqua, meglio se naturale

By Redazione

Milano – E’ l’acqua, meglio se naturale, la “bevanda donna” per eccellenza. E’ quanto emerge dall’indagine realizzata da CDA, Consorzio Distributori
Alimentari, in collaborazione con la società milanese Lorien Consulting, su un campione di oltre 800 donne e pubblicata nel libro “L’evoluzione del
beverage. Una prospettiva al femminile”
, realizzato proprio dal Consorzio.

Preferita dal 72% delle intervistate, l’acqua è seguita nell’ordine delle preferenze femminili da caffè (28,6%), acqua gassata (20,3%), succhi di frutta (20%), the e tisane
(11,4%). Non a caso infatti oltre il 50% delle italiane rientra nella categoria delle “salutiste moderate”, coloro cioè che riescono a conciliare
l’attenzione a ciò che mangiano e bevono, pur senza stravolgere le proprie abitudini.

Le bevande inoltre sembrano essere considerate sempre meno bene complementare rispetto al cibo, ma diventano oggetto di attenta analisi da parte delle consumatrici, che analizzano le etichette,
studiano provenienza, apporto calorico ed alcolicità.

Per le donne inoltre il bere non è solo “semplice dissetarsi”, ma un momento di vita e di socializzazione. Nel caso delle donne in effetti sembrerebbe più opportuno parlare non
tanto di consumi, quanto piuttosto di rituali di consumo al femminile: bere non significa solo dissetarsi, socializzare, trascorrere il tempo libero.

Ma l’analisi non si ferma qui e suddivide la popolazione femminile in 4 differenti categorie, definite proprio in base a due fattori chiave come la socievolezza e l’attenzione alla salute.

Le “attive socialmente” ( 21% del totale) in genere le più giovani, escono con gli amici, frequentano locali, fanno aperitivi e serate, bevono
alcolico ma leggero e sono informate sulle ultime tendenze, preferiscono le bibite gassate e i cocktail alcolici, che consumano in pub e discoteche.

Le “edoniste” ( 20%) hanno invece tra i 41 e i 50 anni, separate o divorziate, con titolo di studio elevato e ottimo livello professionale, amano cenare
fuori, associando il bere al cibo, prediligono vino, liquori e birra di qualità e partecipano a manifestazioni enogastronomiche e corsi.

Le “attente” (20,6% del totale) sono invece particolarmente informate su ciò che bevono, scegliendo bevande naturali e salutari, amano l’acqua
gassata e i succhi di frutta e per loro il bere si concentra tra le mura domestiche e più saltuariamente al ristornate.

Infine le “salutiste”, che rappresentano la quota più elevata, non bevono affatto alcolici e scelgono per sé e per le proprie famiglie solo
bevande naturali. Le loro bevande sono l’acqua naturale e le bevande calde, da consumare in casa, in ufficio, in palestra.

Ne emerge quindi un quadro complesso, con importanti ed inaspettate curiosità. “Ciò che risulta particolarmente evidente – conclude Lucio Roncoroni – è la differenza tra
l’universo dei consumi femminile e quello maschile, non tanto per ciò che si beve, ma per come si beve”.

L’atto del bere si carica invece di contenuti più profondi, bere è vivere emozioni, passioni, speranze e sogni, è l’affermazione del proprio essere donna. Fondamentale
infine è l’aspetto della condivisione: bere fra donne infatti è molto meglio!

Redazione Newsfood.com+WebTv

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