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Inps, nuovo criterio per il calcolo della durata massima della Cig

Inps, nuovo criterio per il calcolo della durata massima della Cig

By Redazione

In questa fase di temporaneo rallentamento dell’attivita’ produttiva ed allo scopo di agevolare le imprese nel superamento dell’attuale periodo di crisi, l’INPS, in accordo con il Ministero del
Lavoro, ha definito un nuovo, piu’ favorevole criterio per il calcolo del periodo massimo durante il quale pur essere concessa l’integrazione salariale ordinaria. La legge stabilisce che
l’integrazione salariale e’ corrisposta fino ad un periodo massimo di tre mesi continuativi; in casi eccezionali il periodo puo’ essere prolungato trimestralmente fino ad un massimo complessivo
di 12 mesi (52 settimane). L’INPS osserva che questi limiti, calcolati in base al calendario comune, comportano un utilizzo temporale rigido del beneficio, che mal si accorda con l’attuale
organizzazione flessibile del lavoro e con l’assetto orario che le aziende adottano in questo periodo nello svolgimento dell’attivita’ produttiva. E’ stato quindi deciso che i limiti massimi,
trimestrali e mensili, previsti dalla norma possono essere calcolati con riferimento non ad un’intera settimana di calendario ma alle singole giornate di sospensione del lavoro e considerando
usufruita una settimana solo quando la contrazione del lavoro ha interessato 6 giorni o 5, in caso di settimana corta. Pertanto, le aziende che si sono trovate nella situazione di settimane
usufruite solo parzialmente potranno comunicare all’INPS il numero delle settimane effettivamente usufruite facendo la somma dei giorni di CIG e dividendola per 6 o per 5 in modo da consentire
all’Istituto di determinare in base al nuovo criterio il limite delle 52 settimane.

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