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Influenza, previenila con la papaya

Influenza, previenila con la papaya

By Redazione

Nonostante il caldo, è novembre: il calendario avanza, è l’influenza diventa sempre più probabile.

Prima di pensare ai farmaci, pensate alla tavola: la papaya è infatti utile per aumentare le difese contro il disturbo e per ridurre durata e severità dell’infezione.

Lo sostiene una ricerca condotta della Texas University (Dipartimento di Scienze del Cibo e della Nutrizione), diretta dal
dal dottor Francesco Marotta e pubblicata sul Journal of Biological Regulators and Homeostatic Agents”.

Prima di agire, Marotta e colleghi hanno costruito un’ipotesi di lavoro in più parti.

In primis, hanno supposto come la prima difesa contro i patogeni dell’influenza debba avvenire nel cavo orale.

In tale regione, il sistema difensivo secerne Lisozima ed IgA, due enzimi batterici, mentre il sistema antiossidante previene la produzione di radicali liberi. Perciò, obiettivo della
ricerca deve essere rafforzare tale bastione, in modo che possa bloccare l’infezione evitando che possa penetrare più a fondo nell’organismo.

Gli scienziati hanno così collaborato con l’azienda Immun’Âge, creando Immun’Âge, estratto di Papaya fermentata. Loro obiettivo,
ideare un prodotto alimentare valido e privo delle controindicazioni di vaccini e tali farmaci tradizionali.

L’estratto è stato messo alla prova su 90 volontari tutti sani e dotati di GTSM-1 positivo, il gene di che disciplina i processi organici di disintossicazione. Tale campione è
stato diviso a caso in tre gruppi. Il primo, gruppo A, era composto da 30 pazienti, età 20-40 anni. Il secondo, gruppo B, da 30 soggetti di 41-65 anni. Infine il terzo, gruppo C, 30
volontari di oltre 65 anni.

Ogni gruppo ha ricevuto qualcosa di diverso:Immun’Âge, dosi diverse, od un placebo.

Durante le 6 settimane di trattamento, i volontari hanno subito esami medici: obiettivo, verificare lo stato di GTSM-1: una sua maggiore attività corrisponde ad una migliore
capacità difensiva dell’organismo.

Mettendo assieme i dati, la squadra di Marotta ha potuto concludere come i volontari che assumevano l’estratto di papaya avessero un gene GTSM-1 più funzionale e perciò, maggiori
difese contro l’influenza.

Gli esperti ricordano come in Italia il picco è stimato a dicembre, periodo di massimo rischio soprattutto per i soggetti deboli: bambini, anziani, soggetti con particolari patologie.
Allora, anche un estratto di papaya può rappresentare un’arma in più

Matteo Clerici

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